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Il contributo delle donne nella società che cambia

Si apre domani l’XI Congresso nazionale della Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei). Intervista alla presidente uscente Gianna Urizio

Dal 17 al 19 aprile, circa 60 donne di varie denominazioni – valdesi, metodiste, luterane, battiste, avventiste, salutiste, riformate – si incontreranno presso il Centro «Ecumene» di Velletri, in provincia di Roma, per partecipare all’XI Congresso nazionale della Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei), il cui tema è «Donne evangeliche in una società che cambia: praticare la giustizia, rafforzare la solidarietà, costruire nuove relazioni». Le delegate dei vari gruppi, movimenti e unioni femminili saranno chiamate a eleggere il nuovo Comitato della Federazione che lavorerà nei prossimi quattro anni.

Abbiamo rivolto alcune domande alla giornalista e regista Gianna Urizio, presidente uscente della Fdei.

Il testo biblico che ispirerà i lavori congressuali è «Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra» (Apocalisse 21, 1). Perché questa scelta?

Il testo rimanda ad una duplice promessa: i “nuovi cieli” riguardano il rinnovamento della propria ricerca di fede, mentre “una nuova terra” richiama la necessità di stabilire delle nuove relazioni tra uomini e donne nelle chiese, nella società e nel creato. Per dirla con altre parole: noi donne evangeliche possiamo essere portatrici non solo nelle chiese ma anche nella società di una promessa che ci parla di una nuova relazione con Dio e di una nuova relazione tra uomini e donne.

Il tema dell’IX Congresso è molto articolato. Vuole illustrarcelo?

In questi quattro anni di lavoro, il Comitato nazionale della Fdei ha riflettuto sul fatto che come donne evangeliche vogliamo vivere la nostra fede non solo dentro le chiese ma anche nell’agorà pubblica. Le donne sono ben inserite nelle comunità, dalle quali ricevono energia e sostegno, però il loro contributo va dato anche nella società, quello spazio in cui oggi si sente la mancanza di parole importanti come giustizia e solidarietà. Negli ultimi cento anni in Europa si è compiuta una lunga battaglia per affermare il diritto ad uno Stato che neghi la frattura tra ricchi e poveri, che faccia delle politiche che assicurino la scuola, la sanità, il lavoro, quali diritti per tutti. L’ultima parola prevista nel titolo del nostro congresso, è “relazioni”. Anch’essa fa parte del percorso di riflessione, fatto in questi anni dalla Fdei, sulle dinamiche di relazione tra donne, e tra donne e uomini. Certamente il titolo è molto articolato ma vuole essere un contributo a formulare dei percorsi comuni da offrire in questo tempo di incertezze in cui tutti, uomini e donne, ci interroghiamo su quale società vogliamo costruire.

Proprio in quest’ottica il Congresso si aprirà venerdì alle ore 17, presso la chiesa valdese di Piazza Cavour, a Roma, con una tavola rotonda pubblica dal titolo «Giustizia, solidarietà, nuove relazioni. Il contributo delle donne nella società che cambia»…

Sì. La Fdei è nata 40 anni fa con l’intento di unire le donne delle diverse chiese evangeliche in modo che potessero parlare alla società con una voce unica. Per questo abbiamo voluto organizzare una tavola rotonda sui temi a noi cari ascoltando il contributo delle donne, non solo credenti, nella società che cambia. Interverranno: Roberta Agostini, vicepresidente della Commissione affari costituzionali della Camera; Maria Josè Mendes Evora, sociologa, già presidente di No.Di.; Titti Carrano, presidente dell’associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.r.e.; Maria Andaloro, ideatrice della campagna Posto Occupato; la pastora battista Anna Maffei, già presidente dell'Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi).

Con questo Congresso si conclude il suo mandato come presidente della Fdei. Qual è il bilancio di questa esperienza?

Molto positivo. Tutto il Comitato nazionale, formato da donne di diverse denominazioni, età, e provenienti da contesti geografici diversi, ha lavorato bene insieme. Dall’inizio della nostra nomina, ci siamo riconosciute come donne provenienti da realtà diverse, con presupposti teologici differenti, ma abbiamo voluto conoscerci; e, attraverso l’ascolto reciproco, abbiamo sperimentato che c’è arricchimento nella condivisione dei doni che ciascuna mette al servizio dell’altra. Tutto questo mi ha dato molto entusiasmo, che ho cercato di portare ad ogni incontro vissuto in giro per l’Italia, ricevendo in cambio altrettanta energia e passione dalle donne, che sono capaci di pensare e proporre sempre nuovi progetti.

Il Congresso Fdei sarà preceduto da quello della Federazione femminile evangelica valdese e metodista (Ffevm) che si terrà a Velletri il 16 e 17 febbraio.

Foto Paolo Ciaberta

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