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Decreto immigrazione, "Ero straniero": provvedimento inadeguato

È legge il decreto del governo in materia di immigrazione. Per le organizzazioni promotrici della campagna Ero straniero, cui aderisce anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, «non è una buona notizia»

Da giovedì 4 maggio è legge il decreto del governo in materia di immigrazione. Per organizzazioni promotrici della campagna Ero straniero, cui aderisce anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, «non è una buona notizia».

Secondo Ero Straniero si tratterebbe di un provvedimento «inadeguato rispetto agli ingressi per lavoro nel nostro Paese visto che, nonostante i proclami sui flussi regolari da aumentare, le promesse al mondo produttivo bisognoso di manodopera e gli interventi minimi per una maggiore flessibilità delle procedure, il sistema per assumere persone straniere resta quello, insufficiente e superato, di vent’anni fa. Neanche gli esiti prevedibili del click day del 27 marzo scorso, con oltre 240.000 richieste di assunzione a fronte di 82.000 posti disponibili, sono serviti a spingere il governo a fare un passo in avanti e consentire a tutti i datori di lavoro che ne hanno fatto richiesta di poter assumere i lavoratori e le lavoratrici di cui hanno bisogno nei prossimi mesi; disumano perché limita l’accesso alla protezione speciale e priva migliaia di persone che sono già in Italia e che qui hanno costruito relazioni e instaurato legami familiari e lavorativi, della possibilità di uscire dall’invisibilità, obbligandoli ancora a vivere nella precarietà e causando la creazione costante di irregolarità; illegittimo perché il rispetto della vita privata e familiare è un diritto sancito dall’art.8 della Convenzione europea per i diritti umani (CEDU) e il nostro Paese ha l’obbligo di assicurarlo e non di negarlo, come di fatto prevede l’intervento del governo sulla protezione speciale; inutile perché ci si continua, come da vent’anni a questa parte, a illudere che basti costruire Cpr in tutte le regioni e aumentare i tempi di trattenimento per risolvere il problema dell’irregolarità, quando è ormai assodato che il numero di rimpatri effettuati ogni anno è di molto inferiore al numero delle persone trattenute in quelle strutture dove troppo spesso abusi e violenze sono all’ordine del giorno; sbagliato e controproducente in termini di inclusione e sicurezza sociale perché si interviene sul sistema di accoglienza tagliando servizi e precludendo l’accesso al circuito SAI e all’accoglienza diffusa alle persone richiedenti asilo: il governo sceglie di rinnegare il lavoro prezioso fatto da sindaci e organizzazioni della società civile in questi anni per un’accoglienza finalizzata all’inclusione nei territori delle persone che arrivano in Italia e sposa l’approccio miope e pericoloso dei decreti Salvini del 2018 perché destinato a creare precarietà, invisibilità, sfruttamento, con l’obiettivo di trasformare l’immigrazione in un problema, uno spauracchio da agitare e non un’opportunità per la società».

Quindi la campagna rinnova oggi il suo impegno «per riformare la gestione dei flussi migratori nel nostro paese e garantire alle persone straniere che qui vivono e lavorano dignità, opportunità e partecipazione», come si legge in conclusione di una nota diffusa da Ero Straniero.

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