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L'attualità della storiografia etico-politica del Novecento

Un libro a più voci pubblicato per iniziativa della Fondazione Circolo Rosselli

Un densissimo libro di storia* dovuto all’impegno della Fondazione Circolo Rosselli, come ricorda Valdo Spini, presidente della Fondazione stessa, facendo memoria di questo importante ente culturale sorto dopo la liberazione di Firenze (11 agosto 1944) e inaugurato da una conferenza di Piero Calamandrei. Ma anche uno strumento per la riflessione sull’oggi, perché, nel quadro attuale della guerra tra Russia e Ucraina, nel risorgere o affermarsi di forze sovraniste e/o populiste, «Il tema della storia, il tema delle nostre radici, il tema della storiografia etico-politica del Novecento si ripresenta drammaticamente alla nostra attenzione».

Si snodano nei capitoli i protagonisti del pensiero storico di quegli anni, introdotti da vari studiosi; centrale il confronto con Benedetto Croce, ma poi vengono affrontati gli sviluppi che ciascuno diede alla propria indagine: si tratta di Nello Rosselli, Antonio Gramsci, Federico Chabod (studiato in tre diversi saggi), Franco Venturi, Furio Diaz, Giorgio Spini (a cui sono dedicati due saggi, di Valdo Spini e di Adriano Prosperi), Giuseppe Galasso. Un ampio lavoro di Nadia Urbinati sul ruolo pubblico degli intellettuali italiani, un’esplicativa introduzione di Giulio Talini, curatore del libro, e uno stimolante saggio conclusivo di Zeffiro Ciuffoletti («La storiografia etico-politica tra passato e presente») situano i diversi contributi.

Nel tempo – nota Talini – si è assistito a una sorta di «oblio storiografico, e soprattutto a una sotterranea perdita di forza trainante del modello etico- politico». Molteplici le ragioni – ma «il trauma della Seconda Guerra Mondiale e i dilemmi europei e globali posti dal secondo dopoguerra avevano già messo in crisi la fede tutta crociana nell’importanza primaria del conflitto ideale nei processi storici (...)». Ci si propone «rompendo un silenzio ormai consolidato, di porre un primo e parziale rimedio» a tale lacuna, sottolineando, nei vari autori, la funzione sociale dello storico, nella «compresenza e dell’interrelazione tra attività scientifica e militanza d’ispirazione ora giellista ora azionista, ora liberaldemocratica, ora repubblicana, ora socialista, ora comunista».

Infatti – nota Ciuffoletti – «Questo filone storiografico ha svolto un ruolo rilevante nel Novecento sino al secondo dopoguerra, quando la storiografia di ascendenza gramsciana si è affermata, almeno fra gli storici dell’età contemporanea», e bisogna riconoscere che «gli storici italiani che si formarono fra primo dopoguerra e fascismo dovettero fare i conti con le grandi tematiche di Benedetto Croce e del suo profondo sentimento della storia come storia della libertà. Non a caso tutti gli allievi della Scuola di Storia moderna e contemporanea di Roma, diretta da Gioacchino Volpe, da Nello Rosselli a Chabod, da Walter Maturi sino a Enrico Sestan, si trovarono a convivere con il fascismo. Per poi opporvisi frontalmente, anche se con modalità e tempi diversi». E ancora: «Per quella generazione – che comprendeva anche i Rosselli – che si trovò davanti alla crisi dello Stato liberale e poi al fascismo, Croce diventò lo spartiacque tra dittatura e libertà, tra la violenza e la ragione, tra l’antistoria e la storia».

Impossibile addentrarci nell’esame dei singoli saggi, ma qui non possiamo non ricordare Giorgio Spini, così impegnato nella testimonianza di fede e politica da aver fatto parte della Tavola che, con la moderatura di Giorgio Bouchard, firmò la storica Intesa nel 1984 – quarant’anni il prossimo anno – segnando, in attuazione dell’art. 8 della Costituzione, il reciproco riconoscimento tra lo Stato italiano uscito dalla Resistenza e la Chiesa valdese. E aprendo così una lunga serie di Intese con comunità e chiese di minoranza, a cominciare dagli ebrei, che successivamente Spini seguì nelle trattative tra Stato e Pentecostali. Giustamente Valdo Spini – che ne ripercorre il susseguirsi degli impegni e delle opere – utilizza qui per definire la sua figura, quattro concetti chiave: fede religiosa cristiana evangelica; storia e cultura; impegno civile; impegno politico». E tutti noi siamo grati, non solo di averlo letto, ma anche di averlo personalmente conosciuto e, nel caso di qualche fortunato, di averlo finanche talora sentito predicare.

* AvVv, Storiografia etico-politica e “contemporaneità” della Storia nel Novecento italiano. Cultura, Società, Politica. Fondazione Circolo Rosselli – Pisa, Pacini Editore, 2022, pp. 293, euro 28,00.

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