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Torrente Pellice: situazione delicata

Poca acqua, alghe e nuove centrali in previsione

«Si può promuovere fin che si vuole la costruzione di bacini idrici, ma se non piove e non nevica i bacini non si riempiono» è il primo commento di Marco Baltieri all’indomani della pubblicazione del report sull’attività dell’associazione per la tutela delle acque e degli ambienti acquatici (Ataai).

«Per tutto il 2022 abbiamo continuato nella nostra attività di monitoraggio sulla quantità e qualità delle acque – prosegue Baltieri –; perché è evidente che se nei torrenti c’è poca acqua essi perdono la capacità di esercitare la funzione di filtro tipica dei corsi d’acqua: in sostanza la diluizione delle sostanze inquinanti che finiscono nei torrenti (organiche o chimiche, ndr) non può avvenire». Da lì a esempio, la presenza sempre più massiccia e anticipata di alghe nel Pellice che colonizzano il corso d’acqua da Bobbio a Luserna San Giovanni (più a valle il Pellice scompare, cancellato dalle derivazioni irrigue nel periodo estivo): le alghe occupano spazio vitale e tolgono ossigeno ai pesci e agli altri organismi acquatici.

I risultati del monitoraggio condotto in collaborazione con l’Università verranno resi noti durante un incontro pubblico il 5 giugno prossimo in occasione della “Giornata mondiale dell’ambiente”.
«Il nodo vero però – sottolinea Baltieri – è che in presenza di evidenti mutamenti climatici bisogna intervenire con urgenza, non tanto con bacini quanto con una modifica radicale dei sistemi di irrigazione praticando soluzioni che necessitino di minor quantità d’acqua». Modalità da anni adottate in altri Paesi dove la carenza idrica è storica.

Un altro filone su cui l’Ataai ha molto lavorato è quello della formazione, sia nei confronti di studenti universitari sia delle scuole locali dove spesso mancano conoscenze dirette dei problemi.
Tornando sulla quantità delle acque superficiali va registrato che i prelievi a scopo idroelettrico non sono diminuiti.

«Tutt’altro – chiosa Baltieri –: è in fase di ultimazione una nuova centralina nel tratto fra i ponti Payant e Napoleone a Bobbio Pellice e ci sono almeno due nuove richieste in itinere, una a valle di Villanova e una sul Cruello: è vero che dopo le turbine l’acqua viene rilasciata, ma si tratterebbe di nuovi tratti di torrente dove viene sottratta acqua rendendoli estremamente poveri».

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