Avere un futuro nuovo in libertà
15 febbraio 2023
Un giorno una parola – commento a Matteo 15, 31
In mezzo a questo popolo io continuerò a fare delle meraviglie, meraviglie su meraviglie; la saggezza dei suoi saggi perirà e l’intelligenza dei suoi intelligenti sparirà
Isaia 29, 14
La folla restò piena di stupore nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano, i ciechi vedevano, e diede gloria al Dio d’Israele
Matteo 15, 31
In diverse testimonianze evangeliche Gesù è testimoniato come il medico che guarisce. Così ricorda l’evangelista Matteo: Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del regno, sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo (Matteo 4, 23).
Dovremmo recuperare questa testimonianza e non chiudere la nostra immagine di Gesù come il maestro che insegna agli ignoranti una morale superiore agli altri maestri. Occorre ricordare questa opera di Gesù anche perché il nostro testo ci presenta l’immagine di persone affette da particolari malattie: zoppi, ciechi, muti, storpi. Perché queste infermità?
Esse impediscono il cammino in libertà. Alla porta del Tempio di Gerusalemme o alla casa ove Gesù era ospite, viene portato un paralitico; a Gesù più volte sono portati dei ciechi e degli zoppi per avere un futuro nuovo in libertà; il discepolo Bartimeo seguirà Gesù dopo essere stato guarito dalla sua infermità. Il camminare al seguito di Gesù è la vocazione del discepolo perché possa annunciare che è giunto il Regno di Dio.
Tutti questi atti potenti di guarigione vengono accolti con “stupore”, dice il testo evangelico, non dai guariti, ma dalla folla testimone delle guarigioni avvenute e lo stupore conduce a glorificare Dio! Molte volte viene detto che gli atti potenti di Gesù non si erano mai visti in tutto Israele: […] tutti stupivano e glorificavano Dio dicendo: “Una cosa così non l’abbiamo mai vista” (Marco 2, 12). Certo vi erano tra il popolo dei guaritori, ma ora questa folla è testimone non solo di guarigioni, ma della libertà concessa agli infermi, libertà concessa al popolo per poter dare gloria a Dio, e di testimoniare qualcosa di grandioso e di nuovo: il giungere del Regno di Dio.