Ucraina, l’impegno della Diaconia Valdese
14 novembre 2022
Un aggiornamento delle attività messe in campo da Servizi Inclusione
L’area Servizi Inclusione della Diaconia Valdese, impegnata nell’accoglienza, supporto e inclusione di persone migranti, quest’anno ha attivato alcuni sportelli dedicati al supporto delle persone in fuga dal conflitto in Ucraina e, in alcuni territori, ha attivato il progetto CAS (Centri di Accoglienza Straordinari) Emergenza Ucraina per poter ospitare queste persone in accoglienza.
A Roma la Diaconia Valdese ha attualmente in accoglienza 13 persone provenienti dall’Ucraina, suddivise in: 2 nuclei monoparentali, una coppia e due famiglie con figli. In questi casi “le persone che accogliamo si trovano in Italia prevalentemente per garantire/garantirsi la possibilità di continuare cure mediche salvavita che in Ucraina non erano più effettuabili” racconta Alessandra Cominetti, coordinatrice territoriale. Due delle famiglie ospitate nella capitale infatti hanno entrambe un minore con disabilità e necessitano supporto sanitario costante.
A Milano gli ucraini sono accolti all'interno dei CAS Prefettizio e del Piano di Zona dell'ambito del corsichese (comuni di Cesano Boscone, Corsico, Cusago) per un totale di 39 posti. La maggior parte dei posti sono occupati da nuclei monoparentali formati da mamme con figli. La mediatrice culturale che lavora in quest’area ha segnalato un alto numero di richieste rispetto al riconoscimento dei titoli universitari in quanto molte persone arrivate hanno un profilo professionale alto. Inoltre, dal Community Center di via Lorenteggio 80 raccontano che una bimba di 11 anni accolta con la sua mamma dalla Diaconia Valdese è entrata all’Accademia di ballo della Scala.
Le persone transitate nel progetto CAS Emergenza Ucraina a Torino sono state in totale 37: sette nuclei monoparentali (mamma con bambin*), 2 famiglie e 5 donne singole. “Di queste 37 persone, 3 sono rientrate in Ucraina mentre 4 sono andate in Germania: ulteriori 3 persone sono uscite dall’accoglienza per autonomia abitativa raggiunta” racconta Alessandra Laterza, coordinatrice dell’area accoglienza. Ad oggi il progetto coordinato dalla Prefettura è stato chiuso e le persone in accoglienza sono state inserite nell’ampliamento SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) gestito in collaborazione con il comune di Torino; le persone inserire nel sistema SAI sono 27, 8 nuclei familiari e 4 donne singole. Oltre all’accoglienza tramite la collaborazione con la Prefettura di Torino, ad aprile 8 persone sono arrivate sul territorio attraverso una spedizione umanitaria organizzata dal Comune: 4 di nazionalità ucraina e 4 di nazionalità turkmena ma che si trovavano in Ucraina per motivi di studio. I 4 studenti di origine turkmena, non potendo far richiesta del Permesso di Soggiorno Temporaneo sono dovuti rientrare in Ucraina mentre le 4 persone ucraine sono state inserite nel sistema di accoglienza.
Lo sportello Emergenza Ucraina del Community Center di Torino (Via Nomaglio, 6) è stato utilizzato da circa 70 persone, 45 legate ai servizi di accoglienza aperti in collaborazione con la Prefettura e 25 esterni.
Nel pinerolese le persone presenti nelle accoglienze sono state 43: “35 delle quali attraverso la segnalazione allo sportello e previa valutazione del Coordinamento territoriale. Allo sportello hanno fatto direttamente riferimento almeno altre 15 persone che si trovano ancora oggi sul territorio: 4 nuclei e un singolo” – comunica Gabrio Grindatto, referente tra l’altro dello Sportello Emergenza Ucraina Virtuale, a cui si può far capo per un primo indirizzamento nel caso di arrivi anche in autonomia, fuori da progetti istituzionali, al tel. (+39)340-5588968 e indirizzo e-mail: [email protected].
Operatori e operatrici nei Community Center di Milano, Roma, Napoli e Torino offrono orientamento e supporto legale, orientamento ai servizi territoriali, mediazione culturale in lingua, supporto alle pratiche amministrative, lavorative e abitative e contributo per ucraini non in accoglienza formale.
I servizi maggiormente richiesti agli operatori e le operatrici degli sportelli sono: aiuto nel prendere appuntamento in Questura, orientamento amministrativo e sanitario, mediazione linguistica e supporto per le iscrizioni scolastiche.
Gli sportelli sono attivi con la collaborazione di International Rescue Committee.