La salvezza dell’intera umanità da parte di Dio
03 novembre 2022
Un giorno una parola – commento a Romani 11, 29
Quando avrò raccolto la casa d’Israele in mezzo ai popoli fra i quali essa è dispersa, io mi santificherò in loro davanti alle nazioni
Ezechiele 28, 25
I doni e la vocazione di Dio sono irrevocabili
Romani 11, 29
Per l’apostolo Paolo, i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili. La “vocazione di Dio” è l’atto con cui Dio, nell’esercizio della sua libera scelta, “chiama” Abramo a essere padre non solo degli Ebrei ma di tutti coloro che credono in Gesù Cristo; mentre “i doni di Dio” indicano le promesse dell’alleanza che Dio stabilì con Abramo e che costituiva la vera distinzione tra la sua e tutte le altre famiglie della terra. Ambedue, dice l’apostolo, sono irrevocabili e s’inseriscono nel progetto universale di Dio che ha come mèta la salvezza dell’intera umanità.
Questa visione universale di salvezza attraversa anche il Primo Testamento. In modo particolare il Profeta Isaia aveva annunciato l’adunanza di tutte le nazioni in una Gerusalemme celeste. La sua pietra angolare non sarà più Sion, il fondamento sarà il Messia e solo la fede concederà la cittadinanza di questa “Città”. Nella conclusione del libro di questo profeta post-esilico, si arriva a concepire il popolo ebraico non più nella visione integralista di Esdra e Neemia.«Ricondurranno tutti i vostri fratelli, da tutte le nazioni… in mezzo a loro ne sceglierò come sacerdoti e come Leviti, dice il Signore» (Is. 66, 20-21).
Gesù manifesta una grande ammirazione per gli stranieri che credono in lui: il centurione di Cafarnao, il lebbroso samaritano, la donna cananea alla quale esclamò: «Donna, veramente grande è la tua fede!» (Mt. 15, 28).
Nel farci dono di un Salvatore della stirpe di David, Dio ha manifestato la sua misericordia. Cristo realizza il progetto salvifico di Dio e ricapitola in sé i doni e la vocazione di Dio per tutti i popoli, a cominciare da Israele.
Per la immensa grazia di Dio, senza alcun merito da poter vantare, la nostra salvezza è più vicina di quanto possiamo sperare e rimane salda e irrevocabile.