Siamo nella luce di Cristo
31 marzo 2015
Un giorno una parola - commento a Efesini 5, 11.13
Guai a quelli che si allontanano dal Signore in luoghi profondi per nascondere i loro disegni, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: «Chi ci vede? Chi ci conosce?»
(Isaia 29, 15)
Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste
(Efesini 5, 11.13)
Per una migliore comprensione, aggiungo anche il versetto 14: Poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. Per questo è detto: Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce.
L’apostolo Paolo è stato lungo tempo a Efeso e quindi conosce i suoi. Sa che non c’è solo luce, ma anche molte ombre nelle loro vite, e nella sua lettera ne parla apertamente. Per comprendere che cosa dice Paolo occorre sapere (e interpretare) chi sono gli Efesini e quale città è Efeso. Era una città molto ricca, e quindi trascinata dai soldi, da una mentalità che oggi potremmo chiamare “mafiosa”. C’era una forte religiosità verso gli dei pagani, gli idoli; erano molto presenti le magie.
La città di Efeso era la custode della grande dea, Diana (Atti capitolo 19 e 20).
Ombre e luce. Dall’inizio di questo mondo, le tenebre e la luce vanno insieme (Genesi 1). Ogni cosa (anche un filo d’erba sottilissimo) che sta nella luce produce una ombra. Quando ci troviamo in un tunnel buio, cerchiamo l’uscita, la luce. Non è per caso che il simbolo della Chiesa Valdese è “Lux lucet in tenebris”.
L’apostolo Paolo dice agli Efesini: “Siete stati nell’ombra, come morti, avete agito da malvagi. Ora siete stati risvegliati, vivificati, state nella luce di Cristo. È per grazia che siete stati salvati.” Questa stessa parola forte, molto tempo dopo, viene ripresa da Lutero, per risvegliare i suoi “apostoli”. Questo messaggio ci viene dato anche oggi. Forse lo dimenticheremo presto. Ma ricordiamoci che la scrittura di Dio era stata incisa su tavole di pietra, non è un sms o un twitter che il giorno dopo è volato via e dimenticato.