Che cosa raccontano le bibbie
18 maggio 2022
Presentato il nuovo volume del patrimonio culturale valdese; presto anche una mostra alla Fondazione Centro culturale valdese di Torre Pellice
Il progetto (ne avevamo parlato qui nel 2020) nasce alla fine del 2018, per valorizzare le collezioni di bibbie della Fondazione Centro culturale valdese di Torre Pellice e della Facoltà valdese di Roma. Il punto di partenza è il fondo di Tito Chiesi (la sua biografia si può leggere nel Dizionario biografico dei protestanti in Italia qui curato dalla Società di Studi valdesi), personaggio molto interessante dell’evangelismo italiano dell’Ottocento, che dal momento della sua conversione cominciò a collezionare edizioni antiche e moderne della Bibbia, poi donate alla Facoltà valdese di Teologia, e oggi conservare in parte qui e in parte a Torre Pellice.
Una delle idee, spiega Davide Rosso, direttore del Centro culturale, «era rimettere insieme virtualmente questa collezione, perché il progetto prevede la catalogazione informatizzata di tutti i volumi. Poi il progetto è andato oltre, una parte considerevole della collezione del Ccv è stata catalogata, e anche una parte importante di quella di Roma. Questa catalogazione ha incluso anche un lavoro sui libri, curato da Marco Fratini insieme a Lorenzo Di Lenardo e Stefania Villani due catalogatrici che già avevano collaborato nel lavoro sulla collezione delle Cinquecentine. Si è trattato di uno studio dell’“oggetto patrimoniale”: qualcosa che si tramanda nelle famiglie e la cui collocazione è cambiata nel tempo, dalla posizione centrale che aveva quando era praticamente l’unico libro in casa, fino all’accantonamento o la donazione. Anche l’uso è cambiato, e può diventare simbolico, pensiamo per esempio alla bibbia dei coniugi Madiai [incarcerati a Firenze nel 1851 per la loro fede evangelica, divennero un caso nella stampa e nella politica internazionale, la loro biografia si trova qui, sempre nel Dizionario biografico citato sopra]. Si tratta di un libro molto usurato, ma per l’esposizione si è scelto un restauro poco “invasivo”, che lasciasse vedere l’uso anche fisico che è stato fatto di quel libro».
Perché si è deciso di intraprendere questo progetto, lo spiega bene Marco Fratini, tra i curatori dell’iniziativa: «Avendo due ricche collezioni di Bibbie a Roma e a Torre Pellice, l’intenzione era valorizzarle: catalogandole in rete affinché si sapesse della loro esistenza e dunque disponibili per una consultazione; studiandole, per far emergere tutte le possibili informazioni che esse contengono. Quindi - prosegue Fratini -, abbiamo intrapreso una ricerca approfondita per portare alla luce la storia di ogni edizione specifica e della sua traduzione, ma anche di ciascun esemplare da noi posseduto e sul perché e come ci sia pervenuto in biblioteca. Il risultato è stato sorprende, sono ora presenti nel catalogo nazionale delle biblioteche numerose Bibbie valdesi e protestanti (in francese e in italiano), di cui non si conosceva l’esistenza, poiché in Italia, e fra le biblioteche italiane, solo noi le possediamo.
Dunque - conclude Fratini -, possiamo mostrare il contributo dei valdesi e dei protestanti alla circolazione della Bibbia in Italia, anche quando essa era proibita. Ultimo, ma non ultimo, studiare il patrimonio delle Bibbie - quindi il libro fondante e più diffuso nelle case e nelle chiese valdesi e protestanti.
Questa è stata la chiave d’accesso per capire che, le Bibbie pervenute in dono dalle famiglie valdesi costituiscono un’opportunità per comprendere il modo in cui si è costituita la Biblioteca valdese e il modo in cui la comunità valdese ha conservato e tramandato il proprio patrimonio, prima trasmettendolo in famiglia di generazione in generazione, e poi, affidandolo alla Biblioteca in tempi recenti».
Di queste storie parla Le collezioni di bibbie delle biblioteche valdesi di Torre Pellice e Roma, quaderno del patrimonio culturale valdese n. 8, in cui una ventina di interventi di studiosi prende in esame espetti diversi delle bibbie di entrambe le biblioteche. In attesa di vedere la collezione torrese nella mostra che si terrà al Centro culturale valdese, il progetto e il quaderno verranno presentati in due occasioni fra pochi giorni: giovedì 19 maggio alle 20,45 alla Casa valdese di Torre Pellice (v. Beckwith 2) e in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube della Fondazione Centro culturale valdese, con gli interventi dei curatori Marco Fratini, Lorenzo Di Lenardo e Stefania Villani, insieme a Bruna Peyrot e Davide Rosso (Fondazione Ccv), Daniele Garrone e Lothar Vogel (Facoltà valdese di Teologia) e lo storico Paolo Cozzo (Università degli Studi di Torino); venerdì 20 maggio alle 16 al Salone internazionale del libro di Torino (stand Claudiana editrice, pad. 3, R106 S105) in diretta tv su Radio Beckwith evangelica.