Il rinnovamento della nostra vita
29 aprile 2022
Un giorno una parola – commento a Efesini 4, 32
«Nessuno trami in cuor suo alcun male contro il suo prossimo; non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio», dice il Signore
Zaccaria 8, 17
«Siate benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo»
Efesini 4, 32
Se abbiamo imparato che alla presenza di Dio non sono ammessi gl’ingiusti, non perché Dio non li ami, ma perché odia il peccato, l’ingiustizia e, di conseguenza, ammette alla sua presenza coloro che si sono convertiti, che sono stati resi giusti o giustificati dall’opera gratuita di Cristo una volta per sempre, siamo anche chiamati a cambiare radicalmente il nostro stile di vita.
Per dirla in termini biblici, dobbiamo “spogliarci dell’uomo vecchio” ovvero dobbiamo abbandonare le vecchie abitudini tendenti al male, alla corruzione, alle passioni ingannevoli, alla lussuria, alla violenza, alla menzogna, al complottismo e sposare la novità, il rinnovamento della creatura plasmata a immagine di Dio. In altre parole, dobbiamo tornare a far parte del creato buono di Dio, accogliere questo meraviglioso dono della Grazia che ci viene offerto nella morte e risurrezione di Cristo con gioia e riconoscenza. Perché tutto si racchiude in quel dono, il nostro intero rinnovamento, la nostra metanoia, come la chiamavano i greci. La nostra stessa vita, che diventa eterna, dipende da quel dono.
E dunque non siamo più soggetti al peccato e alla morte, quale sua diretta conseguenza, ma siamo chiamati a seguire giustizia, verità e santità sotto la guida dello Spirito. Ecco dunque, i consigli: non più menzogna, ma verità; l’ira non duri più di una mezza giornata; chi rubava non rubi più, ma si affatichi a lavorare onestamente, affinché col suo guadagno possa aiutare i poveri; non più cattive parole, ma parole che edifichino e che non costituiscano offesa allo Spirito Santo. «Ecco, amiche e amici cari, non escano più parole d’ira, di amarezza, di tristezza, di cattiveria dalla vostra bocca, – sembra dirci l’autore dell’epistola agli Efesini – ma siate benevoli e misericordiosi, abbiate pietà e comprensione verso coloro che vi insultano ed offendono.
Non coltivate l’astio, l’odio, il rancore, ma perdonatevi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo». E possiamo aggiungere con l’evangelista Giovanni che dobbiamo amarci gli uni gli altri, perché solo così potremo dimostrare di aver capito e messo in atto il comandamento dell’amore al quale siamo tutte e tutti chiamati.