Accadde oggi, 9 marzo
09 marzo 2015
9 marzo 1963 - Muore Paolo Paschetto: è suo il simbolo della Repubblica italiana
Muore oggi, il 9 marzo del 1963, Paolo Paschetto, noto soprattutto per essere l’autore del simbolo della Repubblica Italiana, ma in realtà importante figura artistica della prima metà del novecento.
Nato a Torre Pellice nel 1885 da Enrico, pastore battista, si trasferisce all’età di 4 anni a Roma dove il padre è chiamato ad insegnare alla facoltà teologica metodista prima e in quella battista poi.
Nella capitale frequenta l’istituto di Belle Arti e dopo il diploma nel 1909 inizia subito a collaborare con varie riviste specializzate, ed a ricevere committenze pubbliche dal Campidoglio e dal ministero degli Interni. Artista dalle molte passioni, ottiene l’incarico per l’insegnamento dell’ornato all’istituto di Belle Arti e negli anni fra il 1910 e il 1924 esegue importanti interventi in edifici di culto, intervenendo soprattutto sulle vetrate (tempio valdese di Roma inaugurato nel 1914 ad esempio). Realizza affreschi, copertine, testate, marchi; è autore di numerosi manifesti pubblicitari, di cartoline illustrate e soprattutto di francobolli. E’ molto attivo anche nelle valli valdesi: sua ad esempio la stele di Chanforan in val d’Angrogna, a ricordare il luogo in cui la comunità valdese si riunì nel 1532 per ascoltare la parola dei riformati svizzeri e decidere di aderire alla Riforma protestante.
Nel 1947 viene indetto dalla Costituente un concorso per scegliere l’emblema della nascente Repubblica italiana: vi partecipano 341 concorrenti con 637 disegni e la commissione sceglie la soluzione di Paschetto che rappresenta una cinta turrita con una porta aperta al centro, completata dalla figurazione del mare e di una stella raggiante; l’emblema era circondato da una corona di ulivo con le parole “Unità e Libertà”. L’originario bozzetto gli viene più volte cambiato e rende il nome di Paschetto celebre, dopo anni di silenzio scontati sotto il regime fascista.