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La chiamata di Dio

Un giorno una parola – commento a Matteo 9, 9

Il Signore fu il mio sostegno. Egli mi trasse fuori al largo
II Samuele 22, 19-20

Gesù vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse “Seguimi”. Ed egli alzatosi lo seguì
Matteo 9, 9

Il breve racconto ci ricorda la grande tela del Caravaggio che si trova a Roma nella chiesa di S. Luigi dei Francesi, intitolata “La vocazione di San Matteo”. Indimenticabili la faccia stupita del gabelliere nel comprendere che la chiamata è proprio rivolta a lui e il fascio di luce che lo illumina pienamente.

Luca lo ricorda come Levi e Marco aggiunge che era figlio di Alfeo, ma il primo vangelo dà il nome di Matteo alla persona chiamata da Gesù, convincendo i lettori, fin dal secondo secolo, che quel Matteo che compare in tutti gli elenchi degli apostoli fosse il Levi autore del primo Vangelo.

Due cose colpiscono nel racconto. 

La prima è il seguito di questo incontro, una cena in cui Matteo dà l’addio ai suoi colleghi, gente disprezzata dai buoni ebrei che consideravano i pubblicani (e non a torto) autori di estorsioni, collaborazionisti dei romani e cioè pessimi e indegni membri del popolo di Dio. Lo scandalo è che l’ospite d’onore è il maestro di Nazareth, che si confonde con questa gentaglia, dice di avere una missione verso le pecore perdute di Israele e parla di un Dio che fa splendere il sole e cadere la pioggia su buoni e cattivi, perché il suo amore abbraccia tutti.

La seconda cosa, che sempre ci mette in difficoltà, è la prontezza con cui Matteo risponde alla chiamata di Gesù, come già era avvenuto per le due coppie di pescatori Simone e Andrea e Giacomo e Giovanni. 

È un atteggiamento che ci mette in questione. Ci viene detto che la chiamata del Signore forse può essere ignorata, ma, se compresa, chiede una risposta immediata e decisa. Le condizioni di ognuno sono diverse, le circostanze quasi mai sono analoghe, ma se hai riconosciuto la voce di chi ti ha chiamato non esitare: rispondi subito e mettiti al suo seguito. La tua vita, dopo questa decisione, forse non sarà una passeggiata, avrai ostilità, perché seguire il Maestro non è facile, ma Gesù stesso ti dice che avrai molto di più di quello che lasci e che questo è l’inizio della vita eterna. 

Immagine: Caravaggio, La vocazione di San Matteo

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