La parola di Dio trasforma l’agitazione in azione
23 aprile 2021
Un giorno una parola – commento a Isaia 7, 4
Guarda di startene calmo e tranquillo, non temere e non ti si avvilisca il cuore
Isaia 7, 4
Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, fortificatevi
I Corinzi 16, 13
Quando un gruppo di escursionisti si perde in montagna, le persone che riescono a mantenere la calma, che non si fanno prendere dal panico, diventano il punto di riferimento di tutto il gruppo, la garanzia di andare avanti. Nel libro Caos calmo di Sandro Veronesi un papà, dopo la morte della moglie, aspetta ogni giorno, dalla prima all’ultima ora, sotto la scuola della figlia; la sua semplice presenza, a prima vista del tutto inutile, lo fa diventare il punto di riferimento fermo e affidabile del quartiere. Ci sono situazioni in cui il non fare niente, alla fine, si rivela un’azione piena di senso.
Il profeta Isaia rivolge questa parola ad Acaz, re di Giuda. Siamo nell’VIII secolo prima di Cristo. All’orizzonte l’invasione del grande Impero assiro. I re di Damasco e d’Israele avevano chiamato Acaz per organizzare una coalizione di resistenza armata contro gli Assiri. Acaz non ci sta; allora le truppe degli altri due re sono partite contro Gerusalemme. Non reagire a questa provocazione, Acaz, stai calmo, tranquillo, fermo, non temere – e, più avanti, pronuncia il celebre versetto che gioca con la parola aman (da qui il nostro Amen) che può significare «avere fede», ma anche «rimanere», «avere consistenza»: Se voi non avrete fede, certo, non potrete sussistere (Isaia 7, 9b).
Ovviamente, non fare niente non è una buona soluzione per tutte le situazioni. Ma c’è una differenza tra l’azione e la re-azione, tra l’agire e il re-agire. Il nostro agire, spesso non è altro che un reagire. Più che agire rischia di diventare un agitarsi, più che azione pura agitazione.
La fede, la fiducia nella parola di Dio, trasforma l’agitazione in azione, la reazione in azione libera dalla paura e fa di noi un punto di riferimento per i cuori avviliti, la calma nel caos, ferma e fedele, come l’Amen della chiesa.