Dio esaudisce la preghiera di chi è afflitto
22 marzo 2021
Un giorno una parola – commento a Salmo 34, 6
Quest’afflitto ha gridato, e il Signore l’ha esaudito; l’ha salvato da tutte le sue disgrazie
Salmo 34, 6
Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa
Luca 11, 10
La lode per la liberazione nella pace, bontà e giustizia attraversa tutto il Salmo. Gli umili trovano nel Signore le risposte efficaci alle loro dolenti invocazioni.
La ricerca del Signore non sarà frustrata dall’insuccesso: il Signore invocato sa quando e come far udire la propria voce. Sì, Dio non si cela per sempre al cercatore. Ricordiamo che Gesù è Dio con noi e fra noi: la risposta agli interrogativi umani. Dio si accampa, mette le tende in mezzo a noi come i nomadi che sostano. La sua incarnazione in Gesù Cristo è sotto il segno della condivisione dell’umana precarietà della nostra esistenza: «La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità» (Giovanni 1, 14).
Nel Salmo troviamo l’immagine del giovane e forte leone che potrà fallire nella caccia e patire per un tempo la fame; ciò non accade al cercatore di Dio, perché nella sua ricerca entra già nell’area della grazia.
Il salmista raccomanda a se stesso e a chi l’ascolta che gli occhi del Signore sono sui giusti, i suoi orecchi sono attenti al loro grido. Nel tempo dei conflitti e delle ingiustizie, il nostro agire deve essere coerente con la nostra preghiera di aiuto: controlla le tue parole, non fomentare tensioni e conflitti, ma agisci per la pace e il bene.
Non trascinare gli altri nel tuo terreno di amarezze. Le parole cattive producono sofferenza e morte, ma la Parola di Dio esalta la misericordia e la vera concordia.
Il Signore per la sua generosità raccoglie i gemiti dei vinti dalla malvagità della vita e dona loro per grazia un avvenire felice. L’esperienza dell’autore del salmo diventa testimonianza e lode al Signore. Egli ricorda che siamo presenti alla memoria del Signore: «sarà aperto a chi bussa».