Il Pd lombardo in campo contro la legge anti moschee
25 febbraio 2015
Il capogruppo al Pirellone Brambilla: «Presentata un'istanza a palazzo Chigi. Il governo se ne occuperà prestissimo rivolgendosi alla Corte Costituzionale»
Il capogruppo Pd al consiglio regionale della Lombardia Enrico Brambilla ha annunciato ieri di aver presentato un'istanza di impugnativa della legge cosiddetta anti moschee, legge che limita fortemente la creazione di nuovi luoghi di culto mediante un elevato numero di paletti tecnico-urbanistici. L'istanza verrà inviata al premier Matteo Renzi e agli uffici di Palazzo Chigi. Con lui anche Umberto Ambrosoli, coordinatore del centrosinistra e Lucia Castellano, capogruppo del Patto Civico. Raggiunto al termine della seduta del consiglio regionale Brambilla sottolinea l'anomalia di questo iter: «Si tratta di una procedura insolita. E' la prima volta per noi, ma il caso in questione è anch'esso eccezionale. Vogliamo in questo modo sollecitare il governo a impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale per far sancire la palese violazione dei principi della nostra Carta in tema di libertà religiosa». Rassicurazioni su un interessamento attivo dell'esecutivo sarebbero già stati espressi: «Abbiamo avuto notizia che questa legge verrà discussa probabilmente già nel prossimo Consiglio dei ministri, perché possa essere infine impugnata. L'istanza da noi presentata – ampia e documentata – potrà offrire spunti validi e ci consentirà di essere interlocutori negli sviluppi della vicenda».
La legge varata dalla giunta Maroni pone forti vincoli urbanistici e di sicurezza per poter aprire nuovi luoghi di culto: si va dall'obbligo dell'installazione di un sistema di telecamere collegato con le forze dell'ordine, alla creazione di aree parcheggio di metratura almeno doppia rispetto all'area dell'edificio di culto. I cittadini potranno poi esprimere il proprio dissenso alla nascita di nuovi luoghi di culto mediante referendum. «La normativa colpisce soprattutto il mondo musulmano e evangelico, nonostante l'apparente oggettività. Questo perché i cattolici hanno già i loro luoghi edificati, mentre sono soprattutto i nuovi immigrati ad averne necessità. E' una legge che nasce per volontà del centro destra in reazione al bando della giunta comunale Pisapia a Milano che cerca aree da assegnare alla costruzione di nuovi edifici religiosi».