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Vedere la gloria di Dio

Un giorno una parola – commento a Esodo 33, 18

Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»
Esodo 33, 18

Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre»
Giovanni 14, 8-9

Leggendo le vicende del popolo d’Israele durante il lungo cammino dall’Egitto alla terra promessa, notiamo che diversi episodi fanno del cammino stesso una scuola per conoscere Dio e imparare ad obbedire alla sua volontà. Uno di questi è il colloquio tra Mosè e il Signore dopo il grande evento del monte Sinai. 

Veramente il Signore ha benedetto questo popolo, anche se è giudicato “un popolo dal collo duro” (v. 5), cioè incapace di farsi guidare da Dio, e ogni giorno lo benedice? Sorge una questione importante soprattutto per Mosè: chi è veramente questo nostro Dio, Signore e Liberatore? Perciò egli chiede di poter vedere la sua gloria. 

Il popolo è giudicato incapace di obbedire; allora Dio sarà sempre giudice e mai misericordioso? La gloria di Dio vuol dire per Mosè la rivelazione della presenza del Signore in mezzo al popolo e la certezza che Dio lo condurrà verso la vita e la libertà.

Anche noi credenti del XXI secolo di tempo in tempo abbiamo necessità di ricevere la conferma che il nostro Signore è veramente il misericordioso e possiamo vedere la sua gloria! Non più un Dio che si nasconde e che ci lascia soli nella tempesta, non più l’esperienza dell’abbandono e del castigo, ma il tempo della nuova comunione, comunione nell’amore che rende forte il nostro vivere.

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