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La grandezza di Dio

Un giorno una parola – commento a Deuteronomio 3, 24

Dio, Signore, Tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente
Deuteronomio 3, 24

Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria
Colossesi 1, 27

Mosè aveva perfettamente ragione: con le sue già grandi manifestazioni, il Signore cominciava a rivelarsi agli uomini, nella sua grandezza e con la forza della sua potente mano, con la quale aveva “precipitato in mare carro e cavaliere” (v. Esodo 15, 1), per poi continuare a peregrinare insieme col suo popolo, guidandolo nella terra promessa, sbaragliando ogni regno e ogni sovrano che si opponesse al suo disegno.

Il popolo, seppur tra mugugni o lamentele ne doveva prendere atto e non poteva cessare di tessere le lodi di YHWH proclamando: “Chi è pari a te fra gli dèi, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella santità, maestoso nelle lodi, o operatore di prodigi?” (Esodo 15, 11).

Eppure, come detto, eravamo semplicemente agli inizi dell’avventura, una storia che avrebbe avuto dell’incredibile: chi avrebbe immaginato che YHWH stesso si sarebbe incarnato in Gesù, quel figlio di Israele, rifiutato, schernito, scartato, ma che avrebbe sciolto dai legami della morte (cfr. Atti 2, 24)? Anche noi, oggi come allora vediamo e godiamo solo in parte della bellezza e della gloria di Dio grazie a quella caparra di Spirito (cfr. II Corinzi 1, 22.5, 5) che è stato effuso su di noi direttamente dal Signore: «Ricevete lo Spirito Santo» (Giovanni 20, 22b).

Ora se questa è la caparra, cosa ci riserverà il saldo? 

Ci riserverà la gioia di stare alla presenza del Signore: «Entra nella gioia del tuo Signore (Matteo 25, 21c), ci introdurrà lì dove “Dio asciugherà ogni lacrima… e non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate» (Apocalisse 21, 4).

Certo, questa dimensione è difficile da immaginare, ma Paolo ci consola con le sue parole: «Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio opaco, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto» (I Corinzi 13, 2)… e tutto questo per grazia.

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