La Pubblica Amministrazione al vaglio dei valori etici
27 novembre 2020
Il libro di Fabrizio Giorgilli assegna una parte rilevante al pensiero protestante
«Cosa si deve aspettare una società democratica dal comportamento dei suoi funzionari pubblici, in termini di valori socialmente accettati, in quanto finalizzati al consolidamento della coesione sociale nelle società pluraliste avanzate?». Con questa domanda Fabrizio Giorgilli ci introduce in un percorso di riflessione sui profili etici del lavoro pubblico, che si dipana tra il significato da attribuire ai concetti di servizio e cultura organizzativa e si concretizza nella dimensione finalistica dell’azione pubblica, come in quella del comportamento individuale del pubblico funzionario, chiamato ad attuarla. Etica e virtù nel lavoro pubblico. Il comportamento lavorativo nelle pubbliche amministrazioni* è un’opera dal taglio manualistico che come tale si prefigge lo scopo di fornire nozioni ed elementi di riflessione per chi opera nelle Pubbliche Amministrazioni e per i cittadini che vi si rivolgono, affinché sia possibile riscoprire il senso etico della funzione rivestita e collettivamente comprendere il valore sociale del lavoro pubblico.
Un compito formativo, che l’autore sceglie di attuare a partire dalla prospettiva dell’analisi filosofica, mediante un’ampia ricognizione del principale sapere acquisito alla disciplina e centrato sulla ricerca del significato etico delle scelte e dei comportamenti umani. Tra le principali tradizioni di pensiero passate in rassegna, ampio spazio è dedicato all’approccio all’etica pubblica nel pensiero di ispirazione cristiana. In tale contesto si inserisce il richiamo alla figura di “Cristo filosofo” quale veicolo di profili etici posti a fondamento delle riflessioni sul ruolo dello Stato, sul senso del servizio pubblico a garanzia del bene comune e sul principio di uguaglianza. Fattori come la forza dell’esempio, l’autodeterminazione individuale, la centralità della cura dei più deboli, il principio di fratellanza trovano il loro esplicito referente biblico e come tali informano l’intera costruzione di un’etica pubblica come servizio e sequela.
Una sezione specifica è dedicata all’etica cristiana del pensiero riformato. Nel citare il pensiero di Vittorio Subilia l’autore ricorda la contrapposizione tra la visione riformata e la concezione dell’«homo incurvatus in se, che cerca Dio solo per garantirsi il proprio tornaconto nel bene eterno, in un’ennesima e mera dimostrazione di amor sui”. Un’etica che, diversamente, si declina in termini di testimonianza e di vocazione, di servizio e di libertà, di amore per sé e per il prossimo. La panoramica delle correnti di pensiero intorno all’etica conduce a una proposta di “etico-localizzazione”. In tale ambito è la qualità del funzionario pubblico, tra limite alla corruzione e controllo del potere, a determinare la buona amministrazione e gestione del ruolo e, in ultimo, la cura dell’interesse generale.
Il discorso sull’etica pubblica si rivela così funzionale alla determinazione dello statuto etico dell’organizzazione pubblica. In tal senso emerge la centralità dell’approccio antropologico e culturale come strumento di analisi del sentimento del vivere associato. Sebbene infatti le tecnicalità normativa ed economica svolgano una funzione essenziale nel percorso di riforma della Pubblica Amministrazione, sono le scelte della società e la visione che essa esprime sulla funzione pubblica a determinarne non solo il cambiamento ma anche l’adesione collettiva. Su ciò si fonda la presa di distanza da modelli di New Public Management in favore della ascrizione del lavoro pubblico alla famiglia delle “professioni sociali”, come tali dirette alla cura della persona e alla tutela del bene comune. Ne è diretta conseguenza la comprensione dell’organizzazione pubblica come luogo organizzativo dell’etica, in cui la complessità dei processi organizzativi si fonda sulle relazioni e sull’interdipendenza.
Su tale assunto si pone la proposta dell’autore di un approccio all’”Etica delle virtù”. L’agire virtuoso secondo modelli di azione che realizzano principi e valori diventa centrale per la risoluzione delle problematiche organizzative dell’Amministrazione pubblica. E così l’adesione interna al principio di integrità, il convincimento responsabile di fare il giusto con il proprio comportamento lavorativo rende il funzionario pubblico strumento di trasformazione dell’Amministrazione. Questa si fa luogo dell’interdipendenza e della cooperazione finalizzata al bene comune: un’idea di Pubblica Amministrazione al servizio, promotrice di una convivenza sociale fraterna.
Chiude il volume la postfazione di Daniele Garrone, che si interroga sul significato dell’etica pubblica nella modernità mediante l’individuazione di tre dimensioni. La “libertà del cristiano”, liberato dalla preoccupazione per la sua salvezza, si concretizza nell’operare per il prossimo, quale valorizzazione del suo ruolo di servizio all’altro nel bisogno. L’umanità così liberata è interpellata da Dio: una chiamata a cui rispondere, assumendo su di sé la responsabilità di accogliere la Parola di Dio ma anche di vivere la vita operando per il bene comune. Infine, il tema del patto. L’impegno di Dio e la sua promessa di grazia chiama l’umanità a rispondere con l’obbedienza alla sua volontà. Un’idea che ha avuto un ruolo non secondario sullo sviluppo della democrazia costituzionale, dove il comune legale dei cittadini trova fondamento nell’universalità dei diritti inviolabili e nell’assunzione di doveri.
* F. Giorgilli, Etica e virtù nel lavoro pubblico. Il comportamento lavorativo nelle pubbliche amministrazioni. Torino, Giappichelli, 2020, pp. 416, euro 39,00.
A partire da questo libro, lunedì 30 novembre si tiene un seminario via web, alle 15,30 sulla piattaforma Google Meet, proposto da Università degli Studi del Molise, Consigliera di Parità Regione Molise, Ordine Assistenti Sociali Molise, Fidapa sezione Campobasso. Dopo gli interventi istituzionali, seguono: presentazione dell’autore a cura di Anna Simeone, Fidapa; introduzione di Davide Barba, prof. ordinario di Sociologia giuridica Unimol; dialoga con l’autore Ruggiero Dipace, prof. ordinario di Diritto amministrativo Unimol; conclusioni di Maria Concetta Oliveri, Fidapa.
Il link per accedere al seminario è il seguente: https://meet.google.com/dsv-urgx-nzn.