Libertà o schiavitù?
05 novembre 2020
Un giorno una parola – commento a Galati 4, 28
Di tutte le buone parole che il Signore aveva dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono
Giosuè 21, 45
Ora, fratelli, come Isacco, voi siete figli della promessa
Galati 4, 28
Noi non siamo figli della schiava, ma della donna libera, dice l’apostolo Paolo.
Isacco è figlio della promessa, non per suo padre, nemmeno per sua madre, ma perché Dio ha parlato. Il libero di fronte allo schiavo.
Libertà o schiavitù? Ambedue i figli di Abramo hanno vissuto insieme. Ecco la differenza non è chiara in un primo momento. Anche lo schiavo frequenta la casa del padre.
Libertà o schiavitù? L’evangelo è diventato un dovere?
Libertà o schiavitù? Anche come schiave/i possiamo sentirci a casa: è difficile vedere la differenza.
Libertà o schiavitù? Ambedue nati da una donna sterile…
Libertà o schiavitù? Come serva/o si può aver lavorato tutta la vita, vissuto una vita buona e pia, ma non basta.
Libertà o schiavitù? Come figli possiamo anche mettere il nostro naso fuori casa, entrare nel mondo. Figli/e della promessa, la promessa ci porta fuori, non sempre facile, ma una grande promessa ci aspetta. La Parola di Dio ci fa figli e figlie della promessa, una parola che ci porta fuori dalle nostre certezze, dalla nostra casa.
Ecco a noi la domanda se siamo figli/e o schiave/i. Vivere la libertà non è sempre facile, ci espone a rischi. Davanti a noi una trappola: talvolta è facile vivere in schiavitù. Che non cadiamo dentro la nostra trappola!