Scegliere le cose importanti
11 maggio 2020
Un giorno una parola – commento a Luca 10, 39
O Dio, noi abbiamo udito con i nostri orecchi, i nostri padri ci hanno raccontato l’opera da te compiuta ai loro giorni, nei tempi antichi
Salmo 44, 1
Maria, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola
Luca 10, 39
Abito in una città di mare, ma raramente posso prendermi il “lusso” di fare una camminata sul lungomare. Quando mi capita, però, mi incammino per il lungo molo, mi siedo qualche minuto sugli scogli, e ad occhi chiusi respiro profondamente l’aria salmastra. Provo la stessa sensazione di quando da bambino, accompagnato da mio padre, scoprii quel piacevole odore.
Chiamo questi momenti un lusso perché ho troppe cose più urgenti da fare, che mi impediscono di dedicare del tempo a me stesso, cose tra l’altro che riguardano la predicazione, le visite, gli incontri, le riunioni; cioè cose che riguardano non solo il mio lavoro, ma soprattutto la mia vocazione, cose che è bene abbiano tutta la mia attenzione.
Non ho nessun motivo esegetico per dirlo, però “mi sono fatto persuaso” che Maria, pur avendo un gran da fare in casa per ospitare Gesù con i suoi accoliti impolverati e affamati, abbia approfittato della sua presenza per sedersi e ascoltare Gesù. Maria si sente una discepola e non un elettrodomestico e allora vuole sedersi ai suoi piedi e ascoltare. “Che ci pensi Marta oggi ad apparecchiare la tavola”. Penso che Maria abbia voluto assaporare di nuovo la sensazione avuta la prima volta che aveva ascoltato Gesù, quel senso di liberazione, quel senso ristoratore, quel ritrovato senso della vita che emanano le sue parole.
E allora oggi mi siedo in poltrona e leggo il vangelo di Luca, perché esistono tante cose urgenti, ma sono quelle importanti che dobbiamo scegliere.
Immagine: Cristo in casa di Marta e Maria, Jan Vermeer, National Gallery of Scotland, Edimburgo