Torre Pellice festeggia i due anni del centro autismo
04 febbraio 2015
Nel resto del Piemonte, centri d'eccellenza come quello della Csd, ne esistono solo a Torino, Mondovì e Novara
È stato inaugurato il 13 febbraio di due anni fa. Ha iniziato ospitando 3-4 bambini ma adesso sono 18. Abbiamo intervistato la direttrice del centro, Loretta Costantino, direttrice anche dell'Uliveto di Luserna San Giovanni, altra struttura della Diaconia valdese che ospita adulti con varie disabilità.
A chi si rivolge il centro autismo: sono bambini del territorio o vengono anche da fuori? Che età hanno e qual è la gravità dei loro disturbi?
«Il Centro Autismo lavora in convenzione con l'ASL TO 3. Inizialmente la convenzione era attiva solo sul territorio della ex ASL 10 ma ora è stata estesa a tutto il territorio della TO3. I bambini che usufruiscono dei nostri progetti sono 18, provengono principalmente dal territorio del pinerolese e valli, stiamo da poco prendendo in carico anche alcuni bambini che provengono dal territorio di Collegno-Orbassano. La convenzione si rivolge alla fascia di età 2-11 anni, i bambini che stiamo seguendo attualmente vanno dai 3 ai 9 anni. Tutti i bambini che seguiamo hanno una diagnosi di disturbo dello spettro autistico, alcuni ad alto funzionamento, alcuni con un più basso livello di funzionamento».
In questi due anni come si è evoluta la situazione?
«I locali del Centro sono stati inaugurati due anni fa, l'attività vera e propria con i bambini è iniziata nell'estate-autunno 2013 con 3-4 bambini, oggi i bambini che abbiamo in carico sono 18 quindi sicuramente l'attività si è ampliata e risponde ad un reale bisogno del territorio. In questo ultimo anno l'attività del Centro si è notevolmente ampliata: sia nel numero di bambini presi in carico sia nella tipologia di servizi offerti. Siamo partiti inizialmente con progetti di presa in carico che prevedevano esclusivamente attività svolte nei locali del Centro per arrivare invece attualmente ad offrire dei progetti che prevedono anche attività nei luoghi di vita del bambino: casa e scuola. Ogni bambino ha un progetto individuale che può prevedere tre tipi di intervento: Attività nei locali del Centro a Torre Pellice, Attività a casa e Attività a scuola. Il progetto viene definito e condiviso con i referenti dell’ASL TO3 della NPI, con i referenti dei servizi sociali e con l’équipe multi professionale del centro (responsabile del centro, educatori, operatori CAA, neuropsicomotriciste). Per ogni bambino viene proposto un progetto che risponda alle reali necessità sue e della sua famiglia. Il progetto è personalizzato e prevede un monte ore di intervento che, a seconda delle caratteristiche del bambino, può venire suddiviso nelle tre precedenti tipologie di attività.
Per quanto riguarda le attività nei locali del Centro a Torre Pellice, individuali e di piccolo gruppo, intervengono sulle seguenti aree: area della Comunicazione, area Neuropsicomotoria, area Educativa. Le metodologie e gli strumenti utilizzati per ciascuna di queste aree sono: Comunicazione Aumentativa Alternativa, Psicomotricità, Interventi psico-educativi legati alla gestione di momenti di vita quotidiana ed acquisizione di abilità sociali. Per quanto riguarda le attività a casa, vengono proposti interventi educativi legati al contesto di vita domestica del bambino. L’operatore del Centro si reca al domicilio del bambino e propone attività che permettano l’acquisizione di autonomie e la gestione di comportamenti problema a supporto e in continuità con le attività svolte nel Centro. Per quanto riguarda infine le attività a scuola, l’operatore del Centro si reca nell’ambiente scolastico e collabora con insegnanti di sostegno, insegnanti del gruppo classe e assistenti all'integrazione per favorire l’inclusione scolastica del bambino e la sua autonomia a supporto e in continuità con le attività svolte nel Centro».
Si può dire che è un disturbo che si sta diffondendo sempre di più?
«No, è corretto dire che oggi si è in grado di diagnosticare un disturbo dello spettro autistico molto più precocemente e con molta più precisione. Poter diagnosticare così precocemente una forma di autismo (ad oggi i servizi di neuropsichiatria infantile riescono a diagnosticare questo disturbo anche prima dei tre anni di vita del bambino) permette di intervenire con i trattamenti educativi e riabilitativi molto presto e quindi di favorire lo sviluppo di strategie educative utili per la vita di questi bambini».
Quali sono i principali cambiamenti di questi ultimi mesi?
«In questi ultimi mesi il Centro, in partnership con il CISS di Pinerolo, l'ASL TO3 e il Comune di Pinerolo ha partecipato e vinto un bando promosso dalla Fondazione CRT. Il finanziamento ricevuto ci permetterà di potenziare i servizi rivolti alla famiglia e alla scuola. Si lavorerà potenziando le ore di intervento rivolte all'ambiente scolastico e agli insegnanti e si strutturerà un percorso informativo-formativo rivolto alle famiglie. La cosa importante è che la realtà del Centro autismo è una realtà che si muove e collabora in rete con tutti gli enti territoriali, ciò che si sta creando è condiviso e progettato insieme».