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Coerenza tra parole e azioni

Un giorno una parola – commento a Nehemia 9, 6

Tu, tu solo sei il Signore! Tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che è sopra di essa, i mari e tutto ciò che è in essi
Nehemia 9, 6

Dio non ha lasciato se stesso privo di testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia nei vostri cuori
Atti degli apostoli 14, 17

Questa è una parte della preghiera che il sacerdote e scriba Esdra innalza alla presenza di tutto il popolo d’Israele, reduce della deportazione babilonese. Le parole sono ben soppesate e nascevano dall’esperienza forte che i deportati avevano fatto a Babilonia. La religiosità babilonese attribuiva a Marduk l’opera di creazione. Non così Israele, come si vede sin dal primo capitolo della Genesi. Ora Nehemia loda Yahvé, Dio di Israele, per aver fatto i cieli, la terra e i mari con tutto ciò che essi contengono. Niente è lasciato al caso, niente sfugge alla potenza creatrice di Yahvè. Non ci sono potenze ed esseri in cielo, in terra e nel mare che possano essere collocati accanto a Dio o adorati assieme a lui (Esodo 20. 4-6). Dio svetta sul creato e ogni cosa gli è sottomessa perché opera della sua potenza creatrice.

L’Israele che compone una così grandiosa preghiera si accosta a Dio confessando i propri peccati, vestito di sacco e a digiuno (vv. 1-2). Tuttavia si è appena separato dai popoli della Palestina con cui condivideva la terra. Aveva anche mandato via le proprie mogli non ebree, per non contaminarsi con persone straniere. Che strano, macchiarsi del peccato del razzismo e della discriminazione e poi presentarsi davanti al Dio che ha occhi per tutti, che ha creato il mondo intero e che libera gli schiavi e gli oppressi!

Non sempre le nostre belle parole, anche pronunciate a lode di Dio, riescono a nascondere le nostre azioni, quando sono offensive nei confronti del prossimo. In I Giovanni 4, 20  si legge: «Se uno dice: “Io amo Dio”, ma odia suo fratello è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto».

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