Napoli. Martin Luther King, il nuovo murales di Jorit
13 gennaio 2020
Lo street artist partenopeo ha ritratto il volto del pastore battista, leader della lotta nonviolenta per i diritti civili degli afroamericani. Un commento di Salvatore Cortini
Da alcuni giorni campeggia su un edificio nel quartiere Barra, nella periferia orientale di Napoli, un enorme volto di Martin Luther King, pastore battista afroamericano Premio Nobel per la pace. Si tratta di un murales di Jorit Ciro Cerullo, street artist partenopeo che ha già donato alla città di Napoli diverse opere dedicati a personaggi famosi, tra cui «Maradona», «Che Guevara», «Ael», «San Gennaro». Anche King, come tutti gli altri, ha il volto solcato da “cicatrici”, due strisce rosse sul volto, che sono la firma di Jorit e che stanno a significare l’appartenenza alla Human Tribe.
L’opera d’arte, che è stata inaugurata ufficialmente venerdì 10 gennaio, rientra nel progetto «Codici (d’arte) a Barra» della cooperativa Il tappeto di Iqbal, promosso dalla Fondazione Banco Napoli per l’Assistenza all’Infanzia con il sostegno della Regione Campania.
Grazie al progetto, Il tappeto di Iqbal – che accoglie ogni giorno oltre ottanta bambini e adolescenti della zona in una serie di attività, come il circo e il teatro – ha coinvolto gli alunni di tre scuole di Napoli Est: quelli della Rodinò a Barra, della Vittorino da Feltre e dell’istituto Cavalcanti di San Giovanni a Teduccio. I ragazzi, che hanno lavorato a contatto con gli artisti Luigi Russo, Mario Di Matola e Fabio De Angeli, hanno affrontato tematiche delicate come il razzismo e l’inclusione.
«Sono veramente felice dell’iniziativa – ha commentato Salvatore Cortini, direttore del Centro sociale Casa mia-Emilio Nitti, opera metodista presente proprio nella periferia di Napoli Est –. Certo, mi ha colpito che nei primi articoli apparsi sui giornali e su diversi post rilanciati sui social, non si dicesse che M. L. King è stato un pastore battista. Al di là di questa nota, l’iniziativa è lodevole! Aver scelto King e aver richiamato la sua lotta nonviolenta per i diritti civili e per un mondo senza pregiudizi, ingiustizie, razzismo, violenza ha un forte impatto in questo territorio così depresso. Aver approfondito con dei ragazzi la vita, l’impegno di King, che trovava ispirazione e forza per lottare nella sua fede evangelica e nella parola biblica, mi auguro possa essere fonte di ispirazione anche in queste periferie abbandonate, in cui tutti gli spazi vengono occupati dalla criminalità organizzata. In questa periferia prevale la trascuratezza di una amministrazione che è sorda e cieca; gli spazi istituzionali vengono occupati dalla criminalità e questo è veramente mortificante per chi, come noi, lavora sul territorio svolgendo tutti i giorni un’attività sociale, culturale e di accoglienza. Questo murales, come gli altri realizzati da Jorit, donano bellezza a questo territorio. È anche da queste iniziative che dobbiamo ripartire, dal lavoro con i ragazzi nelle scuole per poter veramente realizzare il riscatto di tutta questa area metropolitana».