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Slitta il Sinodo dei giornalisti

Rinviato a febbraio il Sinodo dei giornalisti previsto ad Assisi dal 24 al 26 gennaio

«Su suggerimento del Custode del Sacro Convento di San Francesco, Padre Mauro Gambetti, in seguito all’annunciata presenza non preventivata di alte cariche dello Stato per un altro evento che si terrà ad Assisi nelle stesse date previste per il Sinodo dei giornalisti (24/26 gennaio) e per evitare sovrapposizioni e complicazioni logistiche, si è deciso di spostare l’appuntamento Ponti non muri - le parole non siano pietre mantenendo il programma a suo tempo concordato e invitando relatori e partecipanti a confermare la loro presenza per le date e il luogo che sarà presto annunciato», scrivono i  promotori dell’iniziativa che aveva conquistato l’adesione di centinaia di donne e di uomini desiderosi di analizzare come contrastare il linguaggio dell’odio.

Tra i temi al centro del futuro incontro (per ora solo rimandato a data destinarsi), anche il Manifesto di Assisi (decalogo di buone pratiche giornalistiche), con l’obiettivo di farlo adottare dal Parlamento europeo e di trasformarlo in un piano d’azione capace di coinvolgere i media, la rete, le scuole, le università, le parrocchie, i centri civici e sociali, senza esclusione alcuna.

«Non si tratta di una carta deontologica, ma di un impegno a difendere la civile convivenza e la Costituzione, che riconosce l’uguaglianza e i diritti di ciascun cittadino senza discriminazione alcuna - afferma Giuseppe Giulietti, il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) e anima dell’iniziativa, che ha proseguito -; le industrie della falsificazione che sono qualcosa di più complesso della singola notizia falsificata, si propongono di abbattere questo patrimonio di conquiste, di abbattere ogni distinzione tra vero e falso, di “relativizzare” i valori e di cancellare il rispetto delle differenze e il pensiero critico. Chiunque contrasti questo disegno - conclude Giulietti -  rientra, per coloro che propugnano l’odio, nella lunga lista i avversari da abbattere: da Francesco ai sindacati, dagli indios ai migranti, dai giovani che amano la Costituzione alla guardia costiera che salva le vite umane».

La scelta di spostare il Sinodo dei giornalisti, malgrado le difficoltà logistiche e organizzative, «è stata presa anche nella consapevolezza dell’importanza di garantire contenuti, dimensioni e portata dell’iniziativa, alla luce della piena condivisione del comune percorso che ha portato alla redazione della “Carta di Assisi”: il primo documento di livello internazionale per una corretta informazione e comunicazione di contrasto all’odio. Contiamo di arricchire le tre giornate con testimonianze e relazioni nello spirito originario della Carta di Assisi che è un cammino in corso, e non un punto di arrivo.

Ci scusiamo - si legge ancora - con tutte le invitate e gli invitati e aderenti, che speriamo possano confermare la presenza nelle nuove date che presto comunicheremo».