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«Gesù, pur essendo ricco, si è fatto povero per voi»

Il messaggio di Natale inviato alle chiese da Giovanni Arcidiacono, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia 

È giunto giorni fa alle chiese battiste italiane il messaggio di Natale del presidente dell’Ucebi (Unione cristiana evangelica battista d'Italia), Giovanni Arcidiacono, centrato sul versetto tratto dalla II lettera ai Corinzi cap. 8, 9 «…voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo, il quale essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi”.

«In questo tempo di Avvento – scrive Arcidiacono – assistiamo a grandi migrazioni di persone che fuggono dai conflitti armati tra nazioni, dalle persecuzioni e dalle condizioni di estrema povertà dei loro paesi di origine, cariche di sogni e di speranze per il proprio futuro. A queste speranze si aggiungono quelle sostenute dalle coraggiose lotte non violente di giovani ragazze che hanno a cuore per le future generazioni l’integrità della Terra e del suo clima e quelle di giovani ragazzi che hanno a cuore la lotta non violenta per i diritti e le libertà di tutte e di tutti, per il bene comune del proprio paese e dell’umanità.

A fronte di tutto ciò registriamo, dall’altra parte, l’arroganza dei ricchi potenti che, ergendo muri, attuano politiche di respingimenti e resistono, indignati, alle richieste di giustizia dei popoli, proponendoci soluzioni miracolose fondate sulla crescita economica, che promette profitti e benessere per tutti, e soluzioni belliche fondate sugli armamenti e sulla forza degli eserciti che promettono pace e sicurezza. (…) In questo quadro conflittuale, per vivere il tempo d’Avvento con rinnovato spirito cristiano, oggi siamo chiamati da un angelo del Signore ad andare con i pastori nella mangiatoia per trovarvi, fasciato e coricato, il Cristo, il Salvatore. È lì il luogo dove non c’è alcun potente indignato, né alcun mercante! Ci sono gli angeli e… una moltitudine dell’esercito celeste che loda Dio e dice: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch’egli gradisce!” (Luca 2, 12-14). È lì il luogo dello stupore che nutre e ravviva la nostra fede».

Dinanzi all’estensione della povertà e delle crescenti disuguaglianze nel mondo, Arcidiacono richiama le parole dell’apostolo Paolo: «Gesù Cristo essendo ricco, si è fatto povero per voi», nelle quali lo spirito mondano del consumismo, dell’usa e getta, è scardinato dalle sue fondamenta e si trasforma nell’unica Buona Notizia per la salvezza del mondo: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno. Troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia” (Luca 2, 10-12).

«Non c’è qui la più lontana apparenza di un potere terreno – prosegue Arcidiacono –. Qui sta la ricchezza di Cristo Gesù che, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini. Gesù nasce povero in un’umile mangiatoia e da bambino fa stupire gli adulti per il suo senno e per le sue risposte. Da adulto non ha di suo nemmeno un luogo dove posare il capo; lo troviamo a vivere tra gli umili, fra quelli che i potenti disprezzavano e che chiamavano “peccatori”. È ricercato come un malfattore per essere messo a morte; è messo a morte anche da chi egli aveva guarito. La sua vita, vissuta per amore degli altri, viene spezzata sul legno della croce riservato solo agli schiavi e ai delinquenti.

Care Chiese, in questo giorno di Natale, davanti a Dio e in ascolto della Sua Parola incarnata, riconsacriamo le nostre vite a Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, rendendo perfetta la gioia di ciascuna e di ciascuno di noi, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento (Filippesi 2, 2), facendoci muovere a compassione così come l’ebbe Gesù vedendo una gran folla, perché erano come pecore senza pastore (Marco 6, 34), lo stesso amore che mosse Gesù Cristo a venire nel mondo per cercare e salvare ciò che era perduto (Luca 19, 10)». 

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