Accogliere la luce di Cristo nella nostra vita
05 novembre 2019
Un giorno una parola – commento a Giovanni 12, 46
Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te!
Isaia 60, 1
Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre
Giovanni 12, 46
L’energia elettrica è stata, senza dubbio, una delle invenzioni che hanno rivoluzionato il modo di vivere degli esseri umani, tantoché l’accesso all’energia elettrica viene considerato come uno dei fattori determinanti l’indice di sviluppo umano, ovvero l’indicatore di sviluppo macroeconomico stabilito dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, per valutare la qualità della vita nei singoli Paesi.
Posto in questi termini, il problema non è l’enorme squilibrio tra i consumi di energia del Nord e del Sud del mondo, se pensiamo che un quarto della popolazione mondiale, rappresentato da paesi industrializzati, consuma circa i tre quarti dell’energia prodotta sul pianeta, ma riguarda il fatto che l’eccessivo consumo energetico distrugge il pianeta terra, che tutti gli esseri umani hanno in comune. Di qui, la necessità di consumare meno energia e di ricorrere ad altre fonti di energia considerate pulite e meno dannose per l’ambiente.
Dal punto di vista della fede cristiana, la luce più importante per la vita umana, non ha a che vedere con nessun tipo di energia che conosciamo. Mi viene in mente il tema della quarta edizione della Lunga Notte delle Chiese di quest’anno: «Da quale luce mi lascio illuminare?». La risposta a questa domanda è di per sé scontata: la luce della presenza di Dio!
Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù si identifica con la luce che illumina le tenebre del mondo. Egli è venuto nel mondo per offrirci in dono la luce dell’amore di Dio, energia capace di metterci in movimento e di trasformare la nostra vita nel profondo. Per cui la fede non consiste soltanto nel credere che esiste un Dio ma, soprattutto, nell’accogliere la Sua luce nella propria vita, per non vagare nelle tenebre dell’ignoranza, del peccato e della morte.