Gesù calma la tempesta
17 settembre 2019
Un giorno una parola – commento a Matteo 8, 26
Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura!
Geremia 2, 28
Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia
Matteo 8, 26
Quante volte nella nostra vita personale vi è stata la “tempesta” che ha sconvolto la nostra fede e la nostra speranza, ha abbattuto le nostre difese e ha sommerso i nostri giorni nella paura. Quella paura è stata determinata anche dalla esperienza di non sentire il Signore al nostro fianco. Il Signore si era “addormentato” e non si interessava della nostra vita sconvolta dai pericoli.
Come i discepoli abbiamo cercato aiuto nel Signore, abbiamo cercato di “svegliarlo”, ma non sempre vi è stata una risposta forte e liberante. Il grido di paura è stato ignorato e noi siamo rimasti nell’angoscia.
Ma il brano evangelico ci ricorda che Gesù non rimase addormentato nella barca e alzata forte la voce ha calmato il vento e la tempesta. Così ecco che sono finite le nostre paure perché la presenza attiva del nostro Signore produce solo pace.
Così la nostra barca personale può viaggiare in sicurezza perché vi è speranza quando si confida nel Signore. La nostra fede è vittoriosa e da questa fede nasce la Chiesa che viaggia, oggi, nel mondo per portare la vittoria di Gesù Cristo in tutti i popoli sommersi dalle acque agitate della storia. La barca della Chiesa in navigazione può essere sconvolta dalla tempesta, ma i credenti sanno di poter confidare nel loro Signore e possono vincere la paura nell’amore di Dio per tutti noi.
Solo se siamo raggiunti dalla sovrabbondante grazia che è in Cristo Gesù, noi possiamo gustare i frutti della pace. E questo vuol dire che per tutti noi vi è speranza per un futuro nella fede nel Signore Gesù Cristo senza più alcuna paura.