Victoria Munsey eletta Vice Presidente di Eurodiaconia
19 marzo 2019
Un importante riconoscimento in seno all'organizzazione che raggruppa 47 membri in tutta Europa fra ile diaconie e le organizzazioni sociali delle chiese protestanti
Venerdì 15 marzo Victoria Munsey, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia, il braccio sociale della chiesa valdese, è stata eletta Vice-Presidente di Eurodiaconia, la federazione delle diaconie europee di cui la Diaconia Valdese è uno dei 47 membri.
Le elezioni si sono svolte in occasione dell'Assemblea Annuale di Eurodiaconia, tenutasi dal 13 al 15 marzo presso Edimburgo; un appuntamento importante in cui rappresentanti di tutte le diaconie si riuniscono per discutere e ragionare sull'impegno sociale dell'Europa. Tema di quest'anno erano la verità e come questa possa trasformare le vite: "Telling truths - Changing lives".
«Gli incontri e i momenti di confronto organizzati durante i tre giorni hanno offerto stimoli interessanti per la nostra Diaconia, - afferma Victoria Munsey - che verranno approfonditi e dei quali daremo conto prossimamente. Per me, inoltre, con l'affidamento di questo nuovo importante incarico della durata di quattro anni, l’incontro ha portato anche un nuovo stimolo. Faccio parte del consiglio direttivo di Eurodiaconia già da quattro anni, ho accettato di candidarmi come Vice-Presidente perché sono convinta che l’organizzazione faccia un buon lavoro per le persone emarginate e trascurate in tutta Europa, e che lo faccia animata da un impegno e una vocazione cristiani».
«Alcuni anni or sono - prosegue Munsey - il Board di Eurodiaconia ha individuato tre aree di lavoro: Pratica, Identità Diaconale e Advocacy. All’inizio del mio primo mandato, nel 2013, ero particolarmente interessata all'ambito della Pratica, un lavoro espresso soprattutto tramite i cosiddetti "Network Meetings" (incontri di rete), tenuti ogni anno in varie città europee e focalizzati su aspetti specifici della diaconia, per esempio la cura degli anziani, il lavoro con i giovani, l’accesso al lavoro, l'accoglienza e l'inclusione dei migranti e altri ancora. Un numero significativo di dipendenti della Diaconia Valdese ha partecipato e continua a partecipare a questi incontri, portando con sé esempi di buone prassi e tornando a casa con idee nuove nate dal confronto con operatori e operatrici stranieri. In alcuni casi il consolidamento dei rapporti con i colleghi stranieri ha portato alla partecipazione a progetti diaconali internazionali molto belli».
«Fin'ora sono stata meno coinvolta in prima persona nelle attività rivolte all’esplorazione dell'Identità Diaconale - afferma ancora la neoletta Vice-Presidente - ma come Diaconia Valdese abbiamo potuto far partecipare una giovane membro di chiesa ad un convegno sulla questione. Per me è una soddisfazione personale enorme poter facilitare l’accesso dei nostri ad esperienze come questa, così come la partecipazione a progetti internazionali».
«Per quanto riguarda la terza colonna della missiondi Eurodiaconia, l'Advocacy- afferma Munsey - sono sempre più convinta che l’organizzazione, con la sua sede a Bruxelles, è effettivamente in grado di portare in seno alla Commissione Europea le priorità e le sensibilità delle Diaconie europee. La Segretaria Generale Heather Roy e il suo staff hanno saputo costruire in questi anni solidi rapporti con i funzionari della Commissione, comunicando loro il punto di vista di chi lavora nel sociale. Un altro aspetto del lavoro di Advocacy, qualche volta chiamato una voce profetica, consiste nelle dichiarazioni periodiche approvate dal Board. Sono convinta che si debba procedere con questa testimonianza, richiesta dalla nostra fede».
«A livello personale - conclude Munsey - sono contenta di poter continuare a partecipare alle riunioni del Board, dove si lavora in modo collegiale. Mi piace anche avere sempre notizie fresche sulle belle iniziative lanciate dai membri di Eurodiaconia e poter continuare a partecipare ad alcuni dei network meetings. Le notizie e gli incontri mi riempiono sempre di speranza ed energia perché nonostante tutte le situazioni di sofferenza, ingiustizia e violenza che si trovano nel mondo di oggi, ci sono anche molte persone nei paesi Europei che lavorano con costanza, convinzione e intelligenza per contrastare il male, pensare agli ultimi e “servire, con le persone”, proprio come noi».
Tratto da www.diaconiavaldese.org