Trasformati mediante il rinnovamento delle menti
18 marzo 2019
Un giorno una parola – commento a Romani 12, 2
Guai a quelli che mettono per iscritto sentenze ingiuste, per negare giustizia ai deboli, per spogliare del loro diritto i poveri
Isaia 10, 1.2
Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà
Romani 12, 2
Ormai, parliamoci chiaro, il mondo cristiano non si divide più tra confessioni o denominazioni, ma potremmo dire, fra tradizionalisti e progressisti, o tra fondamentalisti e liberali, se vogliamo usare gli insulti che ci si scambia a vicenda. Spesso, le due fazioni, si combattono al suono degli stessi versetti, interpretati in maniera diversa, per esempio: “Non conformatevi a questo mondo”.
Per alcuni, conformarsi al mondo vuol dire schierarsi dalla parte delle battaglie della contemporaneità, una volta erano i diritti delle donne nella chiesa, poi l’omosessualità, domani chissà quale violazione modernista alla morale tradizionale. Per altri, conformarsi al mondo significa portare avanti la discriminazione e le disuguaglianze: contro le donne, contro i gay, contro i diritti degli ultimi e dei deboli. Nessuno mai che parli della seconda parte della frase: “siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”.
Ovvero, proviamo a cambiare idea? Potremmo farlo per esperienza, e non per sentito dire, per conoscenza e non per pregiudizio, conoscendo anche le posizioni degli altri e le altre, e meditando seriamente le ragioni vicendevoli, attraverso l’ascolto della Parola e la preghiera, fino a rischiare di incontrare la volontà di Dio.
Qual è la buona, gradita e perfetta volontà? È inclusione o esclusione? È condanna o comprensione? Sono regole senza misericordia, o libertà senza freni? Qualunque sia la nostra idea, l’apostolo Paolo dice che dovremmo rinnovare la nostra mente con l’esperienza. Potremmo cominciare a provare.