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Guarda gli ulivi

I volti degli alberi salentini espiantati per far posto al TAP in un percorso fotografico dell’autore Ulderico Tramacere

A Milano è in corso la mostra del fotografo salentino Ulderico Tramacere, Nylon, presso la Red Lab Gallery/Miele fino al 2 aprile.

Si tratta di un percorso artistico che ha al centro un tema ben preciso: la terra, la natura che emergono con forza anche nelle controverse vicende dello sfruttamento del suolo.

Il lavoro dell’artista si concentra sugli ulivi che sono stati espiantati per far posto al TAP, il gasdotto trans-adriatico che dovrebbe collegare il gasdotto anatolico all’Italia, passando attraverso il Salento.

Gli alberi sono stati tolti da suolo e protetti con del nylon per proteggerli anche dalla xylella, problema tipico ormai degli ulivi della Puglia. Il progetto è quello di ripiantarli poi in un altro sito.

Quello del fotografo non vuole tanto essere un lavoro di denuncia contro il TAP, quanto una necessità di attenzione verso questi ulivi per restituirne la forza, la presenza. Sono alberi comprensibilmente sofferenti che si trasformano quasi in figure mitiche. Le coperture di nylon diventano maschere che conferiscono una sorta di presenza attraverso una nuova forma. Non si vuole indugiare nell’indignazione o nella denuncia, ma osservare questi ulivi e restituire loro dignità.

Gli ulivi di Ulderico Tramacere diventano delle figure nere, con le chiome avvolte dalla plastica e i tronchi che si intrecciano quasi a formare una sorta di danza macabra inquietante.

La curatrice della mostra, Gigliola Foschi, commenta: «l’arte, anche in questo caso, vuole uscire dalla logica dell’evento ma non della situazione. Il punto è quello degli ulivi che vengono tolti, ma invece di fare un discorso ideologico sull’evento, si va vicino alle cose per vedere come sono trasformate, come vengono modificate dalle situazioni per ridare loro una voce. I lavori continuano a discapito delle persone, delle cose, dell’ambiente e si tende sempre a cancellarne la voce. L’importante, a nostro avviso, è che l’operazione che fa l’autore è dare voce e presenza a chi non viene visto. In questo caso gli alberi che hanno subito un espianto».

Le opere in esposizione sono una decina, alcune di grandi dimensioni, tra cui una scomposizione che fa parte del progetto Per fare un albero. L’iniziativa, in un’idea di uno sviluppo sostenibile del nostro pianeta, vuole dare al pubblico, con l’acquisto di uno dei venti moduli che compongono questa grande opera dal titolo Ferita, la possibilità di ricevere un albero da piantare a distanza attraverso la piattaforma Treedom.net. Ci si può iscrivere e grazie a questo acquisto un albero verrà piantato a distanza. La piattaforma garantisce anche di poter vedere il proprio albero piantato e poterlo seguire nel tempo.

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