Corridoi umanitari, in arrivo stamane 10 persone dal Libano
30 gennaio 2019
Fcei: «I corridoi salvano vite: per impedire gli sbarchi e le morti in mare, bisogna far partire le persone in sicurezza»
Un nuovo corridoio umanitario dal Libano, realizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con la Tavola valdese.
Dieci persone, di cui 5 minorenni, sono in arrivo questa mattina mercoledì 30 gennaio all’aeroporto romano di Fiumicino e saranno poi ospitate a Torino dalla Diaconia Valdese (Csd).
Sono di nazionalità siriana, provengono dal campo profughi di Tel Abbas in Libano e sono stati segnalati come casi vulnerabili dall’associazione Operazione Colomba, che lavora sul campo.
«I corridoi umanitari – dichiara Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope (MH) - Programma Rifugiati e migranti della Fcei – sono un mezzo efficace e concreto per salvare le vite di queste persone, un modello di accoglienza virtuoso, che ha fatto scuola in tutta Europa. Per impedire le tragedie in mezzo al Mediterraneo e le drammatiche situazioni di emergenza cui assistiamo ogni giorno, occorre implementare i passaggi sicuri, che garantiscono il rispetto dei diritti e della dignità delle persone. Per questo chiediamo al Governo italiano di ampliare questa buona pratica garantendo visti umanitari a una quota maggiore di persone in condizioni di grave vulnerabilità».
Le dieci persone siriane che arrivano oggi a Roma presenteranno regolare richiesta d’asilo; nove saranno accolte dalla Fcei e ospitate dalle strutture torinesi della Diaconia Valdese e una sarà presa in carico dalla Comunità di Sant’Egidio.
A fine marzo si realizzerà il prossimo corridoio umanitario, con altre famiglie provenienti dai campi profughi libanesi.
In totale, dal febbraio 2016, sono più di 1500 le persone arrivate in Italia, 2200 in Europa, in modo legale e sicuro, con i corridoi umanitari gestiti e promossi Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), dalla Tavola valdese, dalla Comunità di Sant’Egidio, in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.