La fede di Abramo
18 dicembre 2018
Un giorno una parola – commento a Genesi 15, 6
Abramo credette al Signore, che gli contò questo come giustizia
Genesi 15, 6
Abramo fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quando egli ha promesso, è anche in grado di compierlo
Romani 4, 20-21
Abramo è considerato dall’apostolo Paolo il padre della fede, perciò i credenti sono chiamati in Galati i figli d’Abramo. Il vero senso di queste espressioni va ricercato nelle caratteristiche della fede d’Abramo, non è che in lui abbia origine la fede, ma che le caratteristiche di essa definiscono la fede vera, quella che è ritenuta giustizia di Dio che salva. Abramo fu chiamato da Dio. La fede inizia in questo modo sommesso, non urlato. La chiamata divina, la sua parola rivolta a noi inizia il processo che conduce alla fede. Si tratta sempre d’una chiamata efficace che opera quel che Dio desidera. La chiamata fu a lasciare il suo paese e diventare pellegrino alla ricerca della città del futuro. Questa chiamata conteneva una vocazione, indicava un cammino da seguire, una vita da vivere, la vita del pellegrino che anticipa il futuro di tutti. In lui tutti i credenti hanno iniziato lo stesso viaggio verso il futuro di Dio e del mondo.
Abramo ubbidì a questa chiamata, ascoltò quella parola indeterminata, rischiosa, azzardata, doveva lasciare la città civile e rischiare il territorio aperto, senza difesa e ignoto, per vivere la vita del beduino senza fissa dimora. La sua risposta fu semplice: senza porsi delle domande, senza rimpiangere quello che lasciava dietro, senza sapere dove andava. Queste tre caratteristiche della fede d’Abramo indicano il percorso del credente. La fede ci chiama a rompere con il passato per vivere nel presente con lo sguardo rivolto alla promessa divina, al futuro che attendiamo. Il pellegrino è chi installa la sua tenda nel futuro di Dio, chi vive della forza che libera nella storia la sola parola divina che fa nascere in noi la fede, suscita la speranza e l’amore.