La benevola presenza di Dio accanto a noi
04 settembre 2018
Un giorno una parola – commento a I Samuele 3, 18
Samuele allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Allora Eli disse: «Egli è il SIGNORE: faccia quello che gli parrà bene»
I Samuele 3, 18
Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra
Matteo 6, 10
Il passo chiude il racconto del primo incontro di Samuele con Dio, o, meglio, con la sua Parola, sotto la guida di Eli, sacerdote di Silo. Si avvicina una svolta radicale: i figli di Eli usano il sacerdozio per ottenere ricchezza e potere, comportandosi indegnamente, il padre non ha saputo educarli, non riesce, ora che è anziano, a controllarli. Dio sta per intervenire: toglierà alla famiglia sacerdotale di Eli ogni potere, Samuele ne prenderà il posto.
Tutte queste cose il piccolo Samuele le ha sentite dalla voce stessa di Dio, e le riferisce all’anziano sacerdote. «Egli è il SIGNORE: faccia quello che gli parrà bene». Consapevole di non sapere e non poter agire, Eli, ha totale fiducia nel Signore: il bene di Israele passa per l’esclusione dal sacerdozio e dalla guida di Israele di lui e della sua casa; i suoi figli moriranno in battaglia, lui, cadendo dalla sedia e battendo la testa.
Anche senza eventi tragici come quelli qui raccontati e senza particolari drammi, ci troviamo ad affrontare cambiamenti indispensabili. Qualcosa deve finire, perché un’altra ne cominci. Talora sono i tempi dell’esistenza a determinare una nuova situazione, talvolta il cambiamento è legato ad altri motivi, un nuovo lavoro, un trasferimento, perdere o lasciare qualcuno, trovare qualcun altro… eventi tristi, ma anche eventi lieti; tutto è destinato a finire.
Il mese di settembre, con la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo anno, ce ne dà la sensazione concreta, tra la sottile tristezza per ciò che va e la speranza, mista a timore, per ciò che arriva. Una cosa, però, non cambia né finisce mai: è la benevola presenza di Dio accanto a noi, a guidarci, sostenerci e consolarci. Dio è tutto ciò che abbiamo di stabile, sicuro, autentico, per sempre. Impariamo, allora, da Gesù a vivere affidandoci al Padre, non con la rassegnazione di Eli, ma con la speranza viva di chi crede: venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.