La vita delle parole: voce
31 luglio 2018
Le parole hanno una vita loro; ci rimandano alle persone, ai gesti che compiamo, alla nostra quotidianità, ma anche alla storia e alla Bibbia
Rubrica ospitata dal mensile "L'Eco delle valli valdesi" di agosto, in distribuzione gratuita nel pinerolese in questi giorni, in abbonamento con il settimanale Riforma e consultabile in Pdf dal sito www.riforma.it
La voce, su Wikipedia, è indicata come un suono articolato dell’essere umano tramite le corde vocali, per parlare, ridere, cantare, piangere, urlare… Non è, tuttavia, solo uno strumento fisico che, con le parole, dà forma al comunicare. La voce, come l’impronta digitale, è unica. È il nostro marchio. Se alta, bassa, flebile o robusta, sempre è un soffio dall’interiorità verso l’intorno che suscita emozioni in chi ascolta. Le lallazioni [il la-la-la che fa il bambino iniziando a parlare] sono il primo gioco dei neonati. Jacques Lacan (psicoanalista e filosofo, 1901-1981) sostiene che la voce è il vettore dell’esperienza più prossimo all’inconscio.
La voce ci rivela. Il suo timbro è attraversato dalla storia della persona. Le sue ammaccature sono le prove che ogni vita deve affrontare. La voce è un ponte che porta verso l’altro, sin dall’utero materno, dove dalla terza settimana il feto sviluppa l’apparato uditivo che lo rende in grado di individuare i primi suoni che lo cullano.
Nella storia si è parlato spesso di voci dimenticate, specie quelle delle donne e dei popoli senza scrittura che proprio con l’oralità, di generazione in generazione, hanno mantenuto le loro memorie. La voce può essere anche quella silenziosa del cuore o della coscienza che, rivolgendosi solo a noi, spinge oltre il visibile. La voce è una strada che nella Bibbia è intonata da Dio e si manifesta in vari modi: tuoni, fulmini, nubi e anche con il suono di un corno quando l’interlocutore è Mosè. La voce di Dio si è incarnata nella Parola: Gesù Cristo, oppure trasformata in chiamata, quella vocazione imperiosa che capovolge la vita di chi crede. Infine, la sua parola indugia in un lungo dialogo con Giobbe per sconfiggere il suo orgoglio di uomo pio.
Foto: Spettrogramma della parola Mano