Dio ascolta le nostre preghiere
10 dicembre 2014
Un giorno una parola – commento a II Re 20, 5
Così parla il Signore: ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco.
(II Re 20, 5)
Anania entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello Sauolo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché ti riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo».
(Atti degli apostoli 9, 17)
Il Signore ascolta le nostre preghiere e non rimane indifferente di fronte alle nostre lacrime di dolore. Un giorno il re Ezechia si ammalò di una malattia che avrebbe dovuto condurlo alla morte. Il profeta Isaia andò da lui e gli disse: «Così parla il Signore: Da’ i tuoi ordini alla tua casa; perché tu morirai; non guarirai» (II Re 20, 1). Di fronte ad una simile notizia, il re avrebbe potuto reagire sprofondando nella disperazione e arrivando a odiare il proprio Dio... Invece, egli si rivolse al Signore implorandolo in preghiera: «Signore ricòrdati, ti prego, che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi» (II Re 20, 3). Dopo aver espresso in preghiera la propria appartenenza al Signore, Ezechia scoppiò in un gran pianto. Con le sue lacrime, il fedele re di Giuda esternava davanti al Signore la sua paura e il suo dolore, affidando la sua vita nelle mani misericordiose di Dio. A questo punto, il Signore richiamò il profeta Isaia, dicendogli: «Torna indietro, e di’ a Ezechia, principe del mio popolo: Così parla il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco» (II Re 20, 5). Il Signore esaudì la preghiera di Ezechia guarendolo dalla propria malattia mortale e concedendogli altri quindici anni di vita (II Re 20, 6).
La Bibbia riporta storie di preghiere rimaste inesaudite e storie, come questa, di preghiere che il Signore esaudisce. In un caso o nell’altro la donna e l’uomo di fede si affidano al Signore, come fece Ezechia, nella fiducia che Egli ascolta sempre e comunque le preghiere di coloro che lo invocano.
Il Signore non rimane indifferente di fronte alle nostre grida di dolore, bensì Egli, in Cristo, si è immedesimato nella nostra condizione umana, facendosi carico delle nostre malattie e delle nostre sofferenze fino alla morte di croce.
Pertanto, se stiamo attraversando un tempo di malattia o di dolore, conserviamo saldo il nostro rapporto col Signore e non esitiamo a esternargli in preghiera i nostri malumori, le nostre angosce, le nostre paure e il nostro desiderio di guarigione. Egli sarà pronto ad ascoltarci e ad asciugare le nostre lacrime con la sua amorevole presenza e con la sua Parola misericordiosa.
Oggi il Signore si rivolge personalmente a te e ti dice: «Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco». Affidati a questa Parola di salvezza, perseverando nella preghiera, e il Signore continuerà a prendersi cura di te perché tu sei prezioso ai suoi occhi.