Dio al primo posto
18 maggio 2018
Un giorno una parola – commento ad Atti degli apostoli 19, 26
Questo popolo si è fatto un dio d’oro; nondimeno, perdona ora il loro peccato!
Esodo 32, 31-32
Quelli costruiti con le mani, non sono dèi
Atti degli apostoli 19, 26
Sembra che questa frase, riferita da un mercante di Efeso ai suoi colleghi commercianti, sia stata pronunciata dall’apostolo Paolo, che annunziando in tale città l’evangelo di Gesù Cristo, si è dovuto scontrare con gli interessi commerciali di chi vendeva le statuette in argento di una divinità pagana ed era, quindi, molto propenso, per motivi di interesse, alla diffusione e al potenziamento del culto di tale divinità. «Quelli costruiti con le mani, non sono dei»: la Bibbia ci dice che Dio è il creatore e che noi siamo le sue creature, eppure nel corso della storia l’umanità ha più volte tentato di sovvertire i ruoli costruendosi degli idoli a propria immagine e somiglianza; ne sono un esempio gli dèi della mitologia greca, che condividono con l’umanità non solo l’aspetto fisico ma anche i vizi e le virtù.
Oggi viviamo in tempi diversi: nessuno pensa che una statua sia una divinità (anche se qualcuno continua a pensare che la rappresenti); però l’ingegno moderno ha partorito altri idoli che esigono un’adorazione che costa molto: il denaro, il potere, il successo a tutti i costi… Idoli che non sono mai sazi e rendono schiavi chi decide di servirli. Ma la parola del Signore è chiara al riguardo: nessuna realizzazione umana potrà mai prendere il posto di Dio, e chi ha deciso di seguire l’evangelo non può rendere culto a questi idoli. Occorre che ci decidiamo con determinazione a mettere Dio al primo posto nella nostra vita; e questo non vuol dire mettere da parte quelli che sono gli autentici valori umani: se metteremo Dio al primo posto, ci accorgeremo che tutte le altre realtà buone della nostra vita troveranno la loro giusta collocazione: la famiglia, il lavoro, le amicizie, lo studio, il riposo, lo svago. E non ci sarà posto per gli idoli che vogliono schiavizzarci, perché la parola del Signore guiderà la nostra vita e farà sì che venga evidenziata la giusta relazione tra noi creature e Dio, nostro creatore e salvatore.