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La benevolenza di Dio

Un giorno una parola - commento a Salmo 36, 5

Questa autentica dichiarazione di lode e di fede in Dio non può essere accolta dimenticando la grave situazione dell’uomo peccatore o, come dice il Salmo all’inizio, l’empio per il quale non c’è timor di Dio davanti agli occhi suoi (v. 1). Come è possibile superare il baratro che allontana per sempre il peccatore dalla vita ricca di giustizia? Come può l’empio trovare la via che conduce alla saggezza e all’amore di Dio? Che si potrà fare perché si ritorni ad avere il timor di Dio?

Il Salmo pone tali domande con grande serietà perché egli non è un intellettuale bisognoso solo di approfondire la conoscenza per trovare risposte dalla sapienza; egli è un credente bisognoso solo di rendere nuovamente, come nel passato, la salda comunione con Dio. Così egli compie un tentativo, destinato a rimanere tale, di lodare la grandezza incommensurabile e l’incomprensibile vastità della bontà, fedeltà e giustizia di Dio.

Ecco allora che tutto il mondo fino all’infinito cielo e alle inaccessibili nubi è pieno della benevolenza di Dio. Solo confidando in tale immenso amore di Dio che riempie il creato sarà possibile affrontare e vincere l’empietà dell’uomo peccatore. Solo guardando con riconoscenza al Dio liberatore da ogni male diverrà vera e reale la vita umana senza più vanità.

La speranza non risiede nella conoscenza o nella bontà dell’uomo, ma solamente in una incalcolabile benevolenza di Dio che non vuole la morte del peccatore, ma la sua vita.