Sfogliando i giornali del 3 dicembre
03 dicembre 2014
Le cinque notizie di oggi da sapere: l'inchiesta «Mondo di mezzo», intervento dell'Iran contro l'Isis in Iraq, l''indice di corruzione nel mondo secondo Transparency International, Israele verso il voto e le sanzioni all'Italia sui rifiuti
1 – L'inchiesta «Mondo di mezzo» a Roma
L'operazione «Mondo di mezzo» ha portato ieri - scrive il Post - a 37 arresti e 76 indagati a Roma. Al centro dell’inchiesta, scrive Internazionale, «un sistema di corruzione per aggiudicarsi appalti e finanziamenti pubblici dal comune di Roma e dalle aziende municipalizzate». Repubblica ha pubblicato l'elenco degli arrestati e Internazionale ne ricostruisce alcuni profili. L’inchiesta, scrive il Corriere, «ipotizza l’associazione a delinquere di stampo mafioso, a cui sono da aggiungere altri reati come la corruzione, l’estorsione e il riciclaggio». Guido Ruotolo su La Stampa riassume le «caratteristiche del fenomeno criminale romano» che emerge dalle carte. Per Norma Rangeri l’inchiesta «restituisce un quadro del malaffare romano che non risparmia nessuno». Su La Stampa Fabio Martini scrive che «a prescindere dagli sviluppi dell’indagine giudiziaria, la capitale è chiamata ora a fare i conti con se stessa».
2- L'intervento dell'Iran contro l'Isis in Iraq
Secondo alcuni media internazionali tra cui il Guardian e l'Afp, l'Iran avrebbe condotto bombardamenti aerei contro postazioni dell'Isis in Iraq. La conferma arriverebbe dal Pentagono, come riporta Repubblica. Washington ha comunque negato ogni forma di collaborazione con Teheran. Nel corso della mattinata di oggi la Reuters ha riportato la smentita della notizia da parte di un ufficiale iraniano che ha preferito rimanere anonimo.
3 – L'indice di corruzione nel mondo secondo Transparency International
È stato pubblicato il rapporto Corruption Perception Index 2014 di Transparency International, che ogni anno fotografa i livelli percepiti di corruzione nelle istituzioni di 175 Paesi e territori del mondo. L'Italia – riassume Internazionale sul suo sito - «è al sessantanovesimo posto come nel 2013, con un punteggio di 43, lo stesso di Brasile, Bulgaria, Grecia, Romania, Senegal e Swaziland». Il Fatto Quotidiano, oltre a descrivere alcune delle motivazioni che riguardano il dato italiano, rileva come «la classifica mondiale stilata da Transparency è guidata da Danimarca e Nuova Zelanda, mentre al fondo si collocano Nord Corea e Somalia».
4 – Israele verso il voto
Il premier israeliano Netanyahu ha tolto gli incarichi a due ministri del suo governo (Yair Lapid, ministro delle Finanze, e Tzipi Livni, ministro della Giustizia) aprendo una crisi politica che potrebbe portare alle elezioni anticipate nel paese. «Nelle lettere - scrive La Stampa - vengono accusati dal premier di aver “criticato aspramente il governo in maniera intollerabile” soprattutto per l’aperta contestazione alla legge sull’identità ebraica di Israele». Secondo il giornale Haaretz le elezioni potrebbero essere il prossimo 17 marzo. Intanto, dopo la decisione del governo svedese e «le mozioni dei parlamenti di Gran Bretagna, Irlanda e Spagna», anche l’Assemblea nazionale francese «ha approvato la mozione che chiede al governo di riconoscere lo Stato della Palestina, con 339 voti favorevoli, 151 contrari e 16 astensioni». Un testo che non ha valore vincolante ma che per Israele «allontana la possibilità di raggiungere un accordo di pace».
5- L'Italia sanzionata sui rifiuti
Una multa di 42,8 milioni di € per ogni semestre di ritardo nell'applicazione della «sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2007 che ha constatato l'inadempimento alle direttive sui rifiuti». Lettera 43 ricorda che «la Corte Ue aveva dichiarato che l'Italia era “venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi stabiliti” sui rifiuti (anche quelli pericolosi) e le discariche». Sempre Lettera 43 ricostruisce i numeri delle discariche ritenute non conformi. Repubblica riporta la dichiarazione del ministro per l'Ambiente Galletti secondo cui «la sentenza della Corte di giustizia Europea sanziona una situazione che risale a sette anni fa. In questo tempo l'Italia si è sostanzialmente messa in regola»