Io sono il buon pastore
16 aprile 2018
Un giorno una parola – commento a Giovanni 10, 14
Le vie dell’uomo stanno davanti agli occhi del Signore
Proverbi 5, 21
Gesù dice: «Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me»
Giovanni 10, 14
«Io sono ha mandato me a voi»: così Dio parla a Mosè nel libro dell’Esodo (3, 14), rivelando il suo nome.
«Io sono», dice Gesù: un’espressione che l’evangelista Giovanni ripete parecchie volte per mettere in evidenza la divinità stessa di Gesù.
Nel suo dire Io sono, Gesù dice «Dio».
Dio, il buon pastore, quello che è cantato dal Salmo 23, il pastore che guida ad acque di riposo e a pascoli d’erba fresca.
Gesù è il Dio-pastore incarnato, venuto nel mondo per guidare il suo popolo verso quella «casa del Signore» dove dimoreremo per l’eternità.
Gesù è il Dio-pastore che conosce le sue pecore: le conosce una ad una, le conosce per nome. Le conosce intimamente: questo significa il verbo aramaico che Gesù avrà usato. Le conosce come lo sposo conosce la sposa. Le conosce perché creature di Dio, volute, chiamate, amate.
Io sono, dice Gesù: e questa sua presentazione fa dimenticare ogni perplessità, allontana ogni paura.
Io sono rinfranca l’anima e guida per giusti sentieri.
È questo il nome che noi conosciamo, noi suo gregge, pronto a muovere i passi sul Suo cammino.
E anche se ci trovassimo nell’ombra della morte, noi non temeremo il male perché Io sono è con noi. Amen!