Spargere i semi della musica
05 aprile 2018
Decimo appuntamento del seminario di direzione di coro del Ministero musicale battista per formare competenze all’interno delle chiese italiane; iscrizioni fino al 10 aprile
Quando si parla, anche in modo figurato, di un buon direttore d’orchestra o di coro, si allude alla capacità di fondere soggetti diversi in un’unica entità: che siano voci o strumenti, la bravura sta nel farle esprimere all’unisono. E non è una cosa che si improvvisa. Lo sa bene Carlo Lella, ministro musicale dell’Ucebi (Unione cristiana evangelica battista d’Italia), che spiega, ai microfoni di Radio Beckwith evangelica: «Il coro è forse l’espressione più bella dello stare insieme. Sembra una cosa semplice, ma non lo è: per fare il direttore di coro non basta saper suonare uno strumento… la buona volontà è importante ma ci vuole una formazione specifica, perché la direzione di coro è una scienza».
Parte da queste premesse per introdurre la decima edizione del seminario sulla direzione di coro organizzato dal Ministero musicale dell’Ucebi i prossimi 27-29 aprile a Firenze: un’iniziativa che sottolinea da un lato l’importanza del canto e della musica nelle chiese protestanti, dall’altro l’esigenza di una formazione. Infatti, commenta Lella, «i cori vanno scomparendo nelle realtà comunitarie, o vivono con difficoltà. Noi crediamo che la buona salute di una comunità dipenda non soltanto dall’annuncio dell’Evangelo, dalla capacità di esserne testimoni viventi, ma anche dalla presenza della musica e del canto».
Da qui il progetto «Una chiesa un coro», nato circa cinque anni fa con l’idea «di incentivare una formazione specifica su come costituire, organizzare e mantenere vivo un coro». Tre aspetti tutt’altro che scontati, in cui rientra anche la capacità di gestire le relazioni all’interno del coro. Come spiega ancora Lella, infatti, «ci sono cose che un bravo direttore o direttrice di coro non dovrebbe dire, come “ma state dormendo, questa mattina!”, perché occorre motivare e non mortificare le persone che si recano alle prove anche facendo qualche sacrificio».
L’esperimento didattico comincia con la collaborazione di alcune chiese americane della Virginia, che inviano alcuni formatori e formatrici con esperienza specifica come direttori di cori di comunità (quindi con una particolare attenzione alla musica liturgica), in particolare Dick e Bernadine Donovan.
I luoghi scelti per i seminari sono stati diversi, e questa secondo Lella «è stata una formula vincente, che dopo nove edizioni continua a funzionare; non tanto per facilitare la partecipazione, ma perché abbiamo incontrato le diverse comunità, che hanno potuto vedere direttamente il nostro lavoro. Oltre ai partecipanti veri e propri, diversi uditori e osservatori esterni hanno assistito ai lavori, questo ha incentivato anche le vocazioni».
Il primo incontro si è tenuto alla chiesa battista di Civitavecchia nel maggio 2013, e da allora, al ritmo di due all’anno, sono state toccate le comunità di Torino (v. Passalacqua, tre volte), Mottola, Roma Trastevere (tre volte), Firenze. Quest’ultima sarà la destinazione scelta anche per il prossimo incontro. Le location sono tutte chiese battiste, ma l’iniziativa è aperta a tutti gli interessati, e tra i partecipanti ci sono stati anche valdesi, metodisti, avventisti.
Nonostante la carenza di cultura musicale nel nostro paese, osserva Lella, e la mancanza di consapevolezza che la conoscenza della musica (a partire dal saper leggere uno spartito) fa parte dell’educazione di una persona, c’è chiaramente un’attenzione e un interesse a questo tipo di formazione. Infatti, ci sono gli «affezionati» che hanno frequentato più di un seminario e sarà soprattutto con loro che cominceranno i lavori venerdì sera, per poi concentrarsi il sabato con tutto il gruppo dei partecipanti.
La domenica una parte di questo lavoro verrà presentato alla comunità e il rapporto con quest’ultima è uno degli aspetti salienti del seminario, che, conclude Carlo Lella, «viene realizzato con la collaborazione di un referente musicale del Ministero sul posto, che crea un coro ad hoc in vista del seminario. A volte il gruppo continua a lavorare anche dopo la conclusione del seminario: ecco perché “Una chiesa un coro”, e da qui anche l’importanza dei seminari itineranti». Spargere i semi della musica in diverse comunità, con la speranza di vederli germogliare.
Le iscrizioni al seminario, che si terrà presso la chiesa battista di Firenze (Borgo Ognissanti 6) dal 27 al 29 aprile prossimi si chiudono il 10 aprile e possono essere effettuate scrivendo una mail a [email protected]