Servire il Signore
28 febbraio 2018
Un giorno una parola – commento a I Samuele 12, 20-21
Servite il Signore con tutto il vostro cuore; non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane
I Samuele 12, 20-21
Non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore
Efesini 5, 17
Nel versetto che abbiamo letto stamattina, Samuele, divenuto ormai vecchio e in procinto di abbandonare la propria missione, esorta ancora una volta il popolo ricordandogli che aveva preteso un re (I Samuele 8), perché aveva ritenuto che essere come le altre nazioni costituisse una garanzia di forza e di salvezza contro i nemici. Samuele, obbedendo a ciò che gli aveva ordinato Dio, aveva dato loro un re, benché fosse rimasto indignato da quella richiesta. Ora, alla fine del suo percorso, Samuele ricorda loro cosa avevano fatto, ma anche li rassicura dicendo Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; tuttavia non allontanatevi dal Signore, ma servitelo con tutto il vostro cuore; non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane....
Samuele potrebbe parlare anche a noi con le medesime parole: non temete, benché abbiate fatto tutto questo male, il Signore è ancora al vostro fianco e quindi voi non vi allontanate da Lui, non utilizzate come alibi la vostra debolezza, ma, al contrario, cercate di restare accanto al Signore, unico luogo dove potete trovare la vostra redenzione. C’è sempre la possibilità di voltare pagina, di ricominciare da capo, purché si provi (almeno si provi!) a seguire con tutti se stessi il Signore. Il passo di oggi ci ricorda che possiamo sempre avere una nuova opportunità, purché non agiamo con leggerezza, purché cerchiamo di capire, indipendentemente dal nostro passato, quale sia la volontà del Signore. Giriamo pagina, ma facciamolo con la consapevolezza che agiremo bene solo se vorremo, con tutto il nostro cuore, servire il Signore.
Certo siamo peccatori, certo non siamo capaci di vivere in modo degno della vocazione che abbiamo ricevuto, ma questo non è una giustificazione per allontanarci da Dio e dai suoi insegnamenti. Non ci esonera dal dover continuare a cercare di capire, con tenacia e con forza, quale sia la volontà del Signore, «la buona, gradita e perfetta volontà» (Romani 12, 2).