Glorificare Dio
16 febbraio 2018
Un giorno una parola – commento a Salmo 50, 15
Il Signore dice: «Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai»
Salmo 50, 15
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno
Ebrei 4, 16
In questo giorno in cui ci stiamo preparando per la celebrazione del 17 febbraio – il giorno in cui il popolo valdese ha ricevuto i diritti civili ormai nel lontano 1848 – questo versetto del Salmo 50 acquista una dimensione in più, perchè lo leggiamo avendo in mente la gratitudine per la libertà concessa. La sventura, il non poter essere pienamente cittadini, si era trasformata in avventura, in una vita piena di nuove possibilità prima precluse. È doveroso esprimere la gratitudine per questo cambiamento di vita a Dio, la fonte e la speranza della nostra vita. Perchè non solo nella Bibbia Dio si serve di uomini e donne per far progredire il suo piano per l’umanità, anche nella nostra storia può succedere, basta volerlo vedere.
Eppure quando cominciamo a stare bene, la cecità entra nella nostra vita e certe cose spariscono dal nostro orizzonte. Quando stiamo male non abbiamo difficoltà a rivolgerci a Dio; le cose si complicano quando stiamo bene: i nostri occhi hanno visto l’opera e la fatica delle nostre mani, ci si vanta per il bel risultato ed è allora che invece di ringraziare, abbiamo difficoltà a rivolgerci a Dio. Ci si dimentica di Dio, fonte della nostra vita.
Oggi, con l’evento di Cristo, siamo cittadine e cittadini di un regno di libertà, abbiamo il passaporto per entrare in questo regno. I frutti di questo regno sono in mezzo a noi, ma non sempre sono visti come grazia. Invece è importante glorificare Dio, glorificando Dio non ci vantiamo delle nostre opere e non passiamo come un rullo compressore sopra chi abita insieme a noi su questa terra donataci. Glorificando Dio, diventiamo più umane e umani. Glorificando Dio, diventiamo più libere e liberi. Buon 17 febbraio!