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La Regione Piemonte finanzia la ristrutturazione dei beni confiscati alle mafie

Sono molti e vengono restituiti alla collettività

Ci sono anche Volpiano, Nichelino, Coazze e Volvera tra i comuni piemontesi che riutilizzeranno a scopi sociali immobili e terreni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata nel territorio della Città Metropolitana di Torino. E ci sono anche altri comuni in Piemonte: Novara, Borgomanero, Moncalvo, Dusino San Michele e Bosco Marengo.

Volpiano riceverà 75.500 euro per due progetti che riguardano attività per giovani e adulti con disabilità intellettiva e per l'adeguamento di strutture per volontari dei Vigili del Fuoco e di Protezione civile.

Il sindaco di Volpiano, Emanuele De Zuanne, intervistato su Radio Beckwith a Tutto Qui spiega: «Noi abbiamo presentato tre progetti per altrettanti beni confiscati. Il primo è finanziato a metà dalla Regione e da noi: 50.000 euro a testa per rimettere a posto dal punto di vista tecnico, sanitario e legislativo questo stabile che per anni è stato abbandonato dopo le sentenze e le confische da parte delle autorità giudiziarie». L'edificio, nei progetti del comune e delle associazioni che lo gestiranno, vorrà diventare una comunità alloggio per persone con gravi disabilità fisiche o intellettive che rischiano di non essere più gestibili autonomamente dalle famiglie.

«Si confiscano i beni alle mafie, e li si dà a chi ne ha più bisogno», spiega De Zuanne.

Il secondo progetto a Volpiano è un bene confiscato e consegnato al comune vent’anni fa. È diventato il distaccamento caserma dei Vigili del Fuoco di Volpiano, fondati nel 1862. Si tratta di una cascina confiscata dentro la quale è stato portato il centro di Protezione civile comunale; nel terreno a fianco si è sviluppata la Scuola Nazionale dei Cinofili dei Vigili del Fuoco. Ogni settimana da tutta Italia arrivano le squadre cinofile ad addestrarsi a Volpiano, in un terreno confiscato alle mafie.

Coazze ha ricevuto 15.000 euro per misure contro l’emergenza abitativa, Volvera 14.250 euro per l’adeguamento a finalità sociali di Cascina Arzilla, Nichelino 23.150 euro per la creazione della Casa dei Diritti, destinata ad accogliere associazioni e studenti che si occupano del rispetto e dell’applicazione dei diritti umani.

«Gli interventi selezionati tra quelli che hanno aderito al bando emanato dalla Regione si concentrano in ambiti come l’agricoltura sociale, l’emergenza abitativa, il contrasto alla marginalità e al disagio, la creazione di luoghi per l’aggregazione sociale e le attività educative. Sono previsti sia nuove iniziative che il rafforzamento di altre già intraprese negli anni passati. I Comuni hanno confermato una diffusa capacità del territorio di progettare interventi di rigenerazione socio-culturale e una decisa volontà di aumentare la consapevolezza dell’importanza del recupero dei beni confiscati», recita il comunicato della Regione Piemonte. Tra i beni confiscati in regione ci sono anche alcuni terreni agricoli ad Angrogna.

I progetti finanziati sono stati giudicati da una commissione creata ad hoc e sono stati considerati come i più rispondenti alle principali finalità del bando, che stanziava 200.000 euro. Contribuire a superare le situazioni di emergenza abitativa; realizzare attività a favore delle donne vittime di violenza; rinforzare gli interventi socio-assistenziali ed educative con particolare riguardo al sostegno della famiglia e dei minori, alla tutela di anziani e disabili, all’agricoltura sociale; aiutare l’accoglienza dei rifugiati.

«Siamo molto contenti di registrare questo attivismo da parte dei comuni. Ma l’allerta, da parte nostra rimane alta», dice Maria José Fava, referente di Libera Piemonte.