Il Signore ti benedica e ti protegga
Numeri 6, 24
Benedite, poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione
I Pietro 3, 9
Il mercato delle benedizioni è ancora fiorente, come quello delle maledizioni, delle magie, delle fatture e del malocchio. Non meno dei tempi antichi in cui anche dalla parola di Dio si temevano maledizioni e si invocavano benedizioni.
Il versetto di oggi è parte della più famosa delle benedizioni, quella insegnata dal Signore a Mosè. Era posta alla fine della preghiera quotidiana nel tempio. Il sacerdote usciva sulla porta del santuario ed elevando le mani sulla folla lì radunata, impartiva questa solenne benedizione.
In questa formula per tre volte viene invocato il nome del Signore Dio a cui si aggiungono richieste di benedizione, protezione e pace per il popolo.
Con parole umane il credente israelita chiede al Signore di non nascondere il suo volto, di non lasciarlo e di non abbandonarlo (Salmo 27, 9) e di far risplendere il suo volto.
Non solo Dio, però, benedice. Anche il/la credente è chiamato/a a benedire Dio. «Benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore» (Salmo 134, 1); «Cantate al Signore, benedite il suo nome» (Salmo 96, 2).
La benedizione che rivolgiamo al Signore è la risposta al riconoscimento che tutto il bene, il buono, il bello che ci circonda viene da lui. È dono del Signore.
«Rimani presso di noi, Signore, con il favore della tua benedizione; accresci in noi con abbondanza la tua grazia e ogni bene» (Josua Stegmann).