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Il Signore disse a Mosè: «Tu hai trovato grazia agli occhi miei, e ti conosco personalmente”
Esodo 33, 17

L’angelo entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te»
Luca 1, 28

«Tu hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome»: Dio conosce personalmente, «per nome» come dice letteralmente il testo ebraico (be-shem). La relazione tra Dio e Mosè è del tutto speciale, unica, e proprio nei capitoli 32-34 dell’Esodo, in seguito alla disobbedienza del popolo e alla vicenda del vitello d’oro, il ruolo di Mosè come colui che intercede per il popolo si evidenzia e raggiunge il culmine della drammaticità.

In nome di questa amicizia la storia di Israele non finisce: la prima parte del versetto 17 è la promessa di Dio, «Anche questa cosa che tu hai detto io la farò», e Mosè ha appena chiesto a Dio di continuare a camminare con il popolo, a essere il Dio di Israele. Israele rimane il popolo dell’alleanza quando aveva tradito e rotto il legame con Dio, ma ciò avviene soltanto perché «nel mezzo» c’è Mosè. Mosè che parla con Dio, Mosè che insiste, Mosè che chiede e ragiona con l’Eterno. Si può stare tranquilli e avere fiducia quando «nel mezzo» c’è qualcuno che Dio conosce per nome, a cui non negherà il bene richiesto: questa è la situazione che viviamo nella relazione con Dio grazie a Cristo Gesù. Quel Gesù che media e intercede nella nostra relazione con l’Eterno, e che arriva a promettere che possiamo fin da adesso vivere e gioire di quella relazione con Dio di cui intende farci partecipi al punto da fare affermazioni esorbitanti «Qualunque cosa chiederete nel mio nome nella preghiera siate certi di averla già ottenuta». Perché Dio conosce per nome, ama per nome, sta in un rapporto di amicizia nel quale tutto diventa possibile, o di nuovo possibile nonostante le cadute, le infedeltà. Il dono di Cristo ci permette di entrare in questo rapporto in cui siamo chiamati con il nostro nome, colti nella nostra profonda identità, e grazie a Lui diventare eredi della promessa di Dio, figli di un Dio che in nome di una amicizia mette da parte l’ira e torna a camminare a fianco di chi ha sbagliato, che in nome di una preghiera può cambiare il più disperato dei destini.

Immagine: via istockphoto.com