Oggi pomeriggio le chiese protestanti milanesi celebreranno i 500 anni della Riforma protestante in Piazza dei Mercanti con una bolla del silenzio a favore dello «ius soli temperato».
Questo evento pubblico conclude i 15 giorni di digiuno a staffetta «Non è mai troppo tardi», a cui hanno aderito più di 90 persone che hanno digiunato a favore di una legge più giusta sui diritti di cittadinanza.
Con i loro corpi fermi e silenziosi i partecipanti celebreranno i 500 anni della Riforma protestante. Oggi, infatti, è il 31 ottobre 2017, data che convenzionalmente ricorda l’inizio del movimento riformatore con la diffusione delle 95 tesi scritte da Martin Lutero contro la compravendita delle indulgenze e affisse alla cattedrale di Wittenberg in Germania.
«La Riforma protestante è stata ricordata in tutto il mondo quest’anno come un grande movimento spirituale che ha coinvolto grandi teologi ma soprattutto milioni di donne e uomini semplici che non di rado hanno dato la vita per il Vangelo ritrovato – si legge nel comunicato diramato ieri dal Coordinamento Protestanti di Milano per lo Ius Soli –. Oggi siamo insieme per concludere due settimane di digiuno a staffetta e riaffermare pubblicamente e laicamente quella stessa verità (sostenuta dalla Riforma protestante, ndr.): la vita e la dignità di uomini, donne, bambini e bambine deve essere sottratta a logiche mercantili. Affermare che le bimbe e i bimbi che sono nati in Italia e qui sono andati a scuola sono italiani può sembrare un’ovvietà ma per alcuni evidentemente non lo è e la proposta di legge è ferma in Parlamento».
«Coloro che sono oggi a Piazza dei mercanti a Milano – prosegue il comunicato – dicono con i loro corpi fermi e silenziosi che ci sono cose che sono giuste in sé e vanno fatte e basta, al di là di particolarismi e chiassosi populismi.
In silenzio, manifestano con i loro corpi, il turbamento della loro coscienza perché razzismo e violenza xenofoba allignano ormai fra noi.
Con i loro corpi fermi e silenziosi fanno una piccola battaglia che guarda però a vasti orizzonti di solidarietà. La dignità umana non si baratta con qualche voto in più! Disse Lutero davanti all’imperatore che lo aveva invitato a ritrattare i suoi scritti: Qui io sto!
A volte dobbiamo dire anche noi: su questo non posso andare contro la mia coscienza, di qua non mi muovo!».
E mentre a Milano il digiuno a staffetta degli evangelici milanesi si conclude con la bolla del silenzio, il testimone passa a Napoli dove da domani credenti delle chiese evangeliche (battista, metodista, valdese, luterana) e della comunità di base del Cassano, e uomini e donne facenti parte di associazioni da anni impegnate sul tema dell’immigrazione, digiuneranno a staffetta per chiedere al Senato della Repubblica di approvare entro la fine della legislatura la nuova legge sulla cittadinanza.
«Se approvata – si legge nel comunicato diffuso oggi dagli aderenti – la legge garantirebbe la cittadinanza a circa 850.00 giovani: ragazzi e ragazze che frequentano le nostre scuole, che studiano nelle nostre università, che parlano la nostra lingua con gli accenti regionali che ci caratterizzano, ragazze e ragazzi che si sentono italiani a tutti gli effetti.
Negare la piena cittadinanza a questi bambini e bambine significa creare marginalità, senso di estraneità, risentimento.
L’approvazione di questa legge invece non solo sarebbe un’importante strategia di integrazione, ma anche una netta presa di posizione contro lo strisciante razzismo che sta prendendo piede nel nostro paese».
Durante il giorno di digiuno i partecipanti esprimeranno, con riflessioni e preghiere, solidarietà a tutti coloro che vivono la difficile esperienza dello sradicamento dal proprio paese a causa della guerra, della povertà e dei disastri ambientali, la volontà di farsi carico del problema e di approfondire la conoscenza delle leggi che regolano l’immigrazione.