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Rav Ariel Di Porto è il nuovo rabbino capo di Torino

Il saluto e gli auguri dell’Unione delle comunità ebraiche italiane

Torino ha un nuovo rabbino capo, Ariel Di Porto, e nel suo insediamento ufficiale, avvenuto nel corso di una toccante cerimonia cui ha partecipato una folla straboccante, molte voci dell’Italia ebraica hanno voluto vedere un segno di continuità e di fiducia nel futuro.

Alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali e delle altre fedi presenti a Torino e in particolare nel popoloso quartiere di San Salvario dove la comunità ha radicato le proprie istituzioni, vero melting pot culturale e religioso, il pomeriggio si è svolto in un’alternanza festosa di canti e discorsi dei vari rabbanim e dei leader delle istituzioni dell’ebraismo italiano.

Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, che aveva a fianco fra gli altri il vicepresidente dell’Unione Giulio Disegni, portando i suoi saluti e auguri oltre che a rav Di Porto anche al Presidente Beppe Segre e all’intera Comunità di Torino, ha ricordato come un’occasione lieta come questa sia «giusta e adatta per avviare una riflessione comune fra i consiglieri della Comunità, i rabbini e gli iscritti». E, ha aggiunto: «La natura degli enti che rappresentiamo è così complessa, così particolare che appare non opportuno né appropriato che ognuno di noi si affatichi a ragionare, e spesso a tormentarsi, in solitudine. Sono certo che molti di voi sentano l’esigenza di realizzare un confronto meditato e approfondito su una situazione che, se non adeguatamente affrontata, potrebbe nel giro di pochi anni, vedere l’ebraismo italiano ulteriormente depauperato sul piano umano e culturale e sul piano materiale».

Rav Riccardo Di Segni, che di rav Di Porto è stato maestro e che ha a lungo assunto l’interim come rabbino capo della comunità di Torino, ha ricordato nel suo discorso come «La scelta di una persona è sempre difficile e importante, e le comunità, spiegano i maestri, sono fatta di tante persone e di tanti spiriti differenti. Il ruolo di chi la conduce deve essere di sapere parlare, e di sapersi misurare con tutti». Rav Di Segni ha poi aggiunto che rav Di Porto è la persona adatta per una comunità complessa come quella torinese, sede di una prestigiosa scuola rabbinica. «Rav Di Porto ha lavorato per molto tempo con me e, vi confesso, ne sento molto la mancanza. Ma mi rendo conto come sia giusto che l’esperienza da lui acquisita sia ora impegnata in una comunità che sicuramente merita un rav come lui».

Fonte: moked.it

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