È arrivato il 5778
21 settembre 2017
Sino a domani tutte le comunità ebraiche celebrano la festività di Rosh Ha-shanà: il capodanno ebraico
«Nel nostro calendario il conteggio degli anni parte dalla creazione del mondo – ricorda su Pagine ebraiche Noemi Di Segni, la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) – quindi dall’esistenza fisica del creato, culminata con la creazione dell’uomo. Anni riferiti all’avvio della vita e i cicli della natura nella quale si inseriscono i nostri ritmi. Anni, decenni, secoli sui quali in questo giorno riflettiamo per capire dove ci collochiamo rispetto alla Storia».
La Festa di Rosh Hashanah è sempre vissuta con grande attesa dalle comunità ebraiche, sia per il suo significato ideale-religioso, sia per le modalità che ne caratterizzano la celebrazione. Ricette, cibi con simbologia speciale, grano che decorano le tavole, abiti bianchi: «il suo carico maggiore in questi giorni, che ci porteranno fino a kippur (Yom Kippur che cade il 30 settembre, con vigilia il 29, è la festa dell’espiazione e della penitenza ed è considerato il giorno dell’anno più santo e solenne, ndr), è il bilancio di quello che abbiamo realizzato o mancato, di quello che abbiamo imparato o perso – prosegue Di Segni –. Il primo pensiero in queste prime ore e primo giorno di solenne celebrazione va alle persone che non sono più tra noi […]».
È dunque arrivato l’anno 5778: «il conteggio dei mesi, l’ordine numerario biblico, è riferito all’uscita dall’Egitto, con la liberazione dalla schiavitù, quindi – ricorda Di Segni – riferiti alla nostra creazione ed esistenza come popolo – momento dell’affermazione della libertà fisica e libertà di culto […]».
Quest’anno la festa, tra le più sentite per le comunità ebraiche nel mondo, è iniziata con il tramonto di ieri e terminerà al tramonto di domani, venerdì 22.
I festeggiamenti vissuti in modo comunitario avvengono nelle sinagoghe o in altri luoghi scelti per l’occasione con la lettura della Torah (l’Antico Testamento) e si ascolta il suono dello Shofar, strumento di origine biblica e ricavato dal corno di un ariete maschio che ricorda al popolo ebraico alcune tra le vicende più importanti della Torah e l’invito a compiere le Mizvot (i precetti) e a portare avanti le buone azioni attraverso la Teshuvà, il pentimento.
Il capodanno che si festeggia in famiglia attraverso la preparazione del Seder, la cena rituale in cui si mangiano cibi dal volore altamente simbolico come ad esempio le mele accompagnate al miele, zucche, pesce, fichi, melograno.