“Adottiamo il futuro” dei nostri nuovi vicini di casa
01 settembre 2017
La decisione della Flai-Cgil di prendersi carico del percorso di inserimento in Italia di una famiglia giunta attraverso il progetto dei Corridoi umanitari può essere da esempio per numerosi altri attori sociali
Alcuni mesi fa la firma, nei locali della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) a Roma. Ora con l’arrivo dell’aereo che ha portato in Italia un nuovo nucleo di persone attraverso il progetto dei Corridoi Umanitari, la Flai, braccio degli alimentaristi della Cgil, ha potuto prendere in carico la famiglia siriana che la sigla sindacale accompagnerà nel percorso di inserimento sociale e lavorativo nel nostro paese.
“Adottiamo il futuro” è il nome del progetto che può diventare esempio per altre realtà sociali operanti sul territorio. Come ha ricordato Ivana Galli, segretaria generale Flai, «questa accoglienza si inserisce nel solco delle numerose iniziative portate avanti dalla Cgil negli anni per un’accoglienza dignitosa di quanti cercano rifugio e prospettiva in Italia. I Corridoi umanitari sono la dimostrazione che si possono utilizzare canali d’ingresso legali. Dobbiamo complimentarci con la Fcei per lo strordinario impegno civile messo in campo in queste azioni».
Con l’arrivo a Fiumicino martedì 29 agosto di altre 33 persone è salito a 900 il numero di donne, uomini e bambini arrivati nel nostro paese attraverso il progetto dei Corridoi, gestito dalla Federazione delle chiese evangeliche con la Comunità di Sant’Egidio e largamente finanziato dai proventi dell’otto per mille valdese.
La famiglia presa in carico dalla Flai-Cgil, marito, moglie e tre figli andrà ad Aprilia, in provincia di Roma, in una struttura gestita dalla Federazione delle chiese evangeliche ma verrà per l’appunto aiutata economicamente dal sindacato. Un esempio positivo da replicare come ha sottolineato all’agenzia di stampa Nev - Notizie Evangeliche il presidente della Fcei, pastore Luca Maria Negro: «Siamo felici di constatare come attorno ai corridoi umanitari, nati dall’iniziativa ecumenica di diverse chiese cristiane, nascano altre forme di impegno aperto e condiviso».