Una passeggiata nella storia della Riforma sulle orme di grandi figure femminili del passato è stata il cuore del Presinodo 2017, ospitato nel pomeriggio di sabato scorso alla Casa unionista di Torre Pellice, a pochi passi dal tempio e dall’aula dove questa settimana si svolgono i lavori del Sinodo della Chiesa valdese. Per ricordare l’anniversario fondamentale delle 95 tesi di Lutero, quest’anno la giornata che precede l’apertura ufficiale dell’assemblea ha registrato una novità interessante. Le federazioni che uniscono le donne protestanti in Italia, vale a dire la Fdei (Federazione delle donne evangeliche in Italia) e la Ffevm (Federazione femminile evangelica valdese e metodista) hanno incontrato i giovani della Fgei (Federazione giovanile evangelica in Italia) per ripensare questo evento, che da diversi anni organizzano separatamente, con ottimi risultati di partecipazione e qualità delle attività. Il frutto di questo incontro ha preso il titolo di “Promenade”, un viaggio attraverso i secoli e le storie avventurose ed esemplari di grandi donne del passato. Il percorso si è snodato tra diverse epoche e diverse sfumature della lotta per i diritti delle donne e per la testimonianza della fede. Le protagoniste delle sei tappe della passeggiata sono state Elizabeth Dirks, martire anabattista tedesca; Katharina von Bora, teologa moglie di Lutero; Lidia Pöet, nata in Val Germanasca e prima donna a entrare nell’ordine italiano degli avvocati; Marie Durand, sorella di un pastore protestante delle “chiese del deserto” nel sud della Francia, imprigionata nella famigerata torre di Costanza per la sola ragione di avere una fede diversa; Elizabeth Cady Stanton, guida delle prime femministe americane, ed Eleanor Roosevelt, attivista per la parità dei diritti tra generi e poi moglie del presidente Usa Franklin Delano Roosevelt.
L’incontro tra federazioni ha permesso di mettere insieme l’esperienza e le conoscenze delle donne evangeliche con l’energia e la fantasia dei giovani. Molte delle donne presenti avevano fatto parte della Fgei in passato e quindi il Presinodo è stata anche un’emozionante occasione per ricongiungere chi ha lavorato e chi lavora per la Federazione giovanile.
Con circa 60 partecipanti durante le attività del pomeriggio, il Presinodo deve il successo di questa edizione alla varietà dei laboratori proposti, dal gioco di ruolo a quello di schieramento, dal workshop di fotolinguaggio al semplice ma intenso racconto delle storie di queste donne, che risuonano vicine tra loro da epoche distanti.
«La collaborazione con la Fgei ha portato una ventata d’entusiasmo sul nostro evento presinodale - ha detto Daniela Lucci della Fdei - una nuova energia che ha rilanciato questa occasione di incontro. Speriamo di poterla rinnovare anche per i prossimi anni e di estenderla ad altre iniziative».
Da parte della Fgei c’è soddisfazione per la buona riuscita delle attività. Secondo la segretaria della Fgei Francesca Litigio «La proposta di collaborazione giunta quest’anno da parte delle donne evangeliche ci ha sorpreso e fatto molto piacere. Non ci aspettavamo questa richiesta, ma ci è subito piaciuta l’idea di una giornata insieme per ricordare la testimonianza di personaggi che, nel loro tempo, hanno fatto la storia del protestantesimo e della lotta per i diritti delle donne. La Fgei è da sempre attenta alla discussione sul genere, mettere questo argomento al centro del Presinodo in questo 2017 di celebrazioni ci è sembrata una scelta naturale».
La giornata si è conclusa con la consueta cena nel prato della Casa Unionista, organizzata come l’anno scorso in collaborazione con il Servizio richiedenti asilo e rifugiati della Csd. I ragazzi afgani del corso di cucina della Crumière hanno preparato piatti speziati della tradizione del loro Paese d’origine, molto apprezzati dal numeroso pubblico presente.
Il Presinodo tornerà puntualmente il prossimo anno, sempre rinnovato nelle idee e nelle modalità, diventato ormai un punto di riferimento per incontrarsi e prepararsi insieme alla settimana sinodale.